Vivere pienamente la missione, al punto che sia lei a parlare della nostra personale scelta di Vangelo. Questo è il significato dello slogan scelto per la prossima Giornata Missionaria Mondiale: “Vite che parlano”.
Un riferimento forte al valore dei gesti, che si riaggancia alla frase scelta da papa Francesco: “Di me sarete testimoni”, in riferimento al mandato di Gesù risorto ai discepoli, contenuto negli Atti degli Apostoli.
È questo il primo riferimento per l’Ottobre e la Giornata Missionaria Mondiale 2022, un anno importante per alcune ricorrenze: la fondazione, 400 anni fa, della Congregazione de Propaganda Fide – oggi per l’Evangelizzazione dei Popoli – e 200 anni fa, dell’Opera della Propagazione della Fede, che, insieme all’Opera della Santa Infanzia e all’Opera di San Pietro Apostolo, 100 anni fa hanno ottenuto il riconoscimento di Pontificie.
Vogliamo coniugare l’eredità del passato con l’invito ad essere testimoni di Gesù oggi, nella nostra vita concreta, anche nel contesto ecclesiale del Cammino sinodale della Chiesa italiana, giunto alla fase di ascolto, di approfondimento e confronto di esperienze della comunità cristiane.
L’esperienza dei missionari impegnati nelle Chiese sparse in tutti i continenti può aiutarci veramente anche nella nostra realtà quotidiana a diventare “testimoni di Gesù”.
La scelta del Vangelo non è fatta di parole ma di gesti concreti di spiritualità incarnata: lo spiega bene il papa che nel Messaggio per la GMM sottolinea che i discepoli «sono inviati da Gesù al mondo non solo per fare la missione, ma anche e soprattutto per vivere la missione; non solo per dare testimonianza, ma anche e soprattutto per essere testimoni di Cristo».
(l’articolo integrale è pubblicato sul numero di luglio/agosto di POPOLI E MISSIONE)