Storicamente viene chiamata Giornata dell’Infanzia Missionaria, ma la Chiesa italiana l’ha ribattezzata Giornata Missionaria dei Ragazzi per sottolineare – in modo ancora più evidente – che per essere missionari non serve una speciale vocazione, né una tessera di appartenenza a qualche gruppo: basta essere battezzati. Missionari, quindi, sono tutti i ragazzi che hanno ricevuto questo sacramento, indipendentemente dalla loro età o dai propri interessi.
Per vivere la missione, a ciascun bambino e preadolescente, in quanto battezzato e quindi missionario, vengono proposte due azioni: la preghiera per i coetanei dei Paesi dove manca l’essenziale, e un’offerta per assicurare loro almeno l’indispensabile.
Non importa l’ammontare della somma versata: l’insieme di tutte le donazioni, raccolte in ogni continente, diventa una cifra che permette di sostenere i progetti più ambiziosi.
D’altronde, questo è proprio lo spirito che sta alla base della nascita della Pontificia Opera della Santa Infanzia, oggi conosciuta come Infanzia Missionaria (e in Italia chiamata Missio Ragazzi).
LA STORIA – L’Opera nacque in Francia quando, a metà dell’Ottocento, il vescovo di Nancy, monsignor Charles de Forbin-Janson, rimase colpito dalle notizie che arrivavano dalla Cina sui numerosi bambini che morivano di fame e stenti, senza aver ricevuto il Battesimo.
Rammaricato per non poter partire personalmente come missionario, ebbe l’idea di coinvolgere i loro coetanei francesi. «Un’Ave Maria al giorno e un soldino al mese»: ecco l’impegno proposto dal vescovo ai bambini.
Era il 19 maggio 1843 quando, con quest’iniziativa, fu gettato il seme dal quale sarebbe germogliata l’Opera. In breve tempo, molti altri Paesi aderirono al progetto.
Il 3 maggio 1922 papa Pio XI riconobbe l’Opera come Pontificia, mentre il 4 dicembre 1950 papa Pio XII istituì la “Giornata Mondiale della Santa Infanzia”, dichiarando come data di celebrazione la solennità dell’Epifania, ma dando libertà ad ogni nazione di scegliere il giorno più adatto alle esigenze locali.
In Italia quest’appuntamento è fissato il 6 gennaio, ma ogni parrocchia ha la libertà di celebrarlo quando ritiene opportuno. L’importante, però, è che la Giornata Missionaria dei Ragazzi sia festeggiata da tutti.
Qui ecco la storia della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria sintetizzata in un video realizzato da Missio Ragazzi.
LA GIORNATA NEI VARI CONTINENTI – Nel mondo i modi di celebrare quest’appuntamento variano da Paese e Paese, a seconda delle diverse iniziative pastorali messe in campo.
Dall’Australia al Paraguay, dalla Romania al Malawi, in oltre 130 Paesi dei cinque continenti è presente la Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria con il motto “I bambini aiutano i bambini”.
Ad esempio: in Polonia, da 28 anni, durante il periodo natalizio, centinaia di migliaia di bambini partecipano all’animazione missionaria dei “Cantori della Stella”, proposta dalla Direzione nazionale polacca delle Pontificie Opere Missionarie. In particolare, quest’anno tale attività, diventata ormai una tradizione, viene svolta in favore dei bambini di Kazakistan, Kirghizistan e Uzbekistan, che vivono spesso situazioni economiche e familiari molto difficili: a loro andrà il sostegno dei Cantori della Stella polacchi, impegnati nell’annuncio gioioso del Natale nelle parrocchie, nelle case di cura, negli ospedali e in molti altri luoghi attraverso i canti e l’animazione.
Anche in Repubblica Centrafricana i ragazzi sono impegnati in un’attività simile: si chiama “Seminatori di Stelle” ed è diffusa in vari Paesi del mondo.
I ragazzi, a gruppi, seguendo una stella costruita con le proprie mani, girano per il quartiere e annunciano la gioia del Natale di famiglia in famiglia, raccogliendo piccole offerte che vanno a sostenere progetti missionari.
Nelle foto, ecco l’attività dei Seminatori di Stelle realizzata nella missione centrafricana di Bouar, nella parrocchia di Wantiguera.