Quando un’intera missione fa affidamento su una sola fonte di approvvigionamento d’acqua, e quando questa subisce un guasto, il problema diventa molto serio. E’ quello che è accaduto alla missione di Rungu (Repubblica Democratica del Congo), gestita dal Centro Orientamento Educativo (COE) in collaborazione con la Coordinazione diocesana dell’insegnamento nella gestione delle scuole e case di accoglienza.

Qui, infatti, c’era un solo pozzo che serviva l’intero comprensorio della missione. Era stato realizzato circa 30 anni fa e assicurava l’acqua alle due scuole e alle case di accoglienza presenti in loco. Ma, purtroppo, qualche mese fa ha iniziato a dare problemi pompando acqua sporca di terriccio, e successivamente la struttura è crollata. Per fortuna, prima che si rovinasse completamente, è stato possibile recuperare la pompa elettrica alimentata dai pannelli solari, dispositivo ora in salvo.

Ma urge realizzare un nuovo pozzo, con una struttura ad anelli in cemento armato che sia resistente, e ripulire i serbatoi di riserva e le tubature che alimentano i vari edifici della missione.

Per questo la Fondazione Missio ha lanciato il microprogetto n.99 “Un nuovo pozzo per Rungu”, da finanziare con l’acquisto di una borraccia, indispensabile nel periodo estivo ed anche ecologica perché aiuta a ridurre i rifiuti in plastica.

L’urgenza della costruzione del nuovo pozzo è dettata dalle condizioni precarie in cui si trovano a vivere le centinaia di bambini e giovani ospiti nella missione: senza l’unica fonte presente, ormai andata distrutta, tutti sono obbligati a percorrere lunghi tragitti per prendere l’acqua al fiume e ad altre sorgenti, ma la vita quotidiana nella gestione della missione è davvero dura.

Peraltro qui si trovano due scuole molto grandi, frequentate da numerosi bambini. C’è la Scuola materna St. François, aperta nel 1990 con una cinquantina di bambini, che oggi ne accoglie 450: questa struttura, oltre che preparare gli alunni ad un buon inserimento nella scuola primaria, permette ad entrambi i genitori di lavorare nella coltivazione dei campi ed avere, quindi, più prodotti alimentari per la sussistenza familiare. E poi c’è la Scuola Ambrosoli (E.S.M.A.), dedicata a bambini con disabilità nell’udito e nella parola: aperta dai missionari Comboniani nel 2006 con sei studenti, dal 2009 è portata avanti dal COE e oggi accoglie 72 alunni per il ciclo primario e 25 per i tre anni del ciclo secondario di formazione tecnico–professionale in falegnameria e sartoria. Questa scuola ha assicurato a molti bambini sordi della zona (ma anche delle regioni più lontane) un’istruzione di qualità ed ha generato un cambiamento di mentalità nella società locale: se prima questi ragazzi venivano considerati una maledizione per la famiglia ed erano impiegati solo in lavori pesanti, ora cominciano ad essere apprezzati. Anche perché la formazione specifica professionale che la scuola secondaria fornisce permette ai giovani di apprendere un mestiere per diventare autonomi economicamente, sostenere le loro famiglie e offrire un servizio alla comunità producendo tavoli, sedie, banchi per le scuole, poltrone, o confezionando divise scolastiche, abiti per bambini e adulti, producendo oggetti di uso quotidiano in vimine, realizzando lavori di incisione che valorizzino il loro talento artistico.

Poiché la maggior parte degli alunni proviene da villaggi del territorio di Isiro-Niangara più o meno lontani da Rungu, anche distanti un centinaio di chilometri, è stato indispensabile aprire nella missione una struttura di accoglienza che ospitasse gli studenti altrimenti impossibilitati a frequentare la scuola. Le case che danno ospitalità agli alunni sono due, una per i maschi e una per le femmine, ma le famiglie, spesso molto povere, non riescono a provvedere alle spese per i figli: è, quindi, la missione a prendersene carico contando sulla Provvidenza.

In questo contesto, sostenere il microprogetto “Un nuovo pozzo per Rungu” diventa ancora più importante: con il contributo di tutti è possibile assicurare a questi ragazzi acqua potabile e condizioni igienico-sanitarie dignitose. E permettere loro di continuare a studiare e formarsi in un contesto protetto e sicuro.

Chi vuole contribuire alla realizzazione “Un nuovo pozzo per Rungu” può trovare a questo link tutte le informazioni.