È sempre più frequente ascoltare lamentele, insoddisfazioni, fatiche. Proviamo a ripercorrere, al termine del giorno, ciò che abbiamo vissuto e a valorizzarne le cose belle: il cielo azzurro, il fresco della pioggia di primavera, il sorriso della cassiera al supermercato e tante altre. Sono tutte occasioni per renderci conto di quanto siamo fortunati ad essere circondati di meraviglie e di buone persone che a volte consideriamo scontate e talvolta, distrattamente, disprezziamo.

Apprezzare la bellezza diventa allora un esercizio di positività, di pace, di serenità. Fermiamoci di fronte ad un’aiuola fiorita: i colori, il profumo dei fiori, infondono energia buona. Aiutiamoci allora a creare occasioni di bellezza più frequenti, valorizzando le aree verdi del quartiere, tutelando gli spazi che ci fanno stare bene.

Testimoniare la bellezza delle relazioni aiuta a creare rapporti più distesi, sereni, di fraternità. Un sorriso, un gesto gentile, testimoniano anime belle e in giro ce ne sono molte più di quelle che pensiamo: dobbiamo solo darci la possibilità di incrociare il loro sguardo e aprire il nostro agli altri.

SANDRO BOTTICELLI, LA NASCITA DI VENERE
1485 circa, tempera su tela, 172,5 x 278,5 cm, Gallerie degli Uffizi, Firenze.

La nascita di Venere rappresenta, per la cultura occidentale, l’emblema della bellezza. Il corpo sensuale della dea dell’amore e della bellezza, nato dalla spuma del mare sta raggiungendo l’isola di Cipro sospinto dai venti Zefiro e Aura. Botticelli raffigura la donna nell’atto di coprire la sua nudità, riprendendo l’atteggiamento pudico delle statue delle dee della classicità greca. La bellezza idilliaca rappresentata nell’opera cela però uno stile sempre più stilizzato del pittore rispetto agli ideali rinascimentali di simmetria, prospettiva e proporzioni: lo sfondo si appiattisce ad una sola dimensione, le linee di corpi diventano fluide e continue e il chiaroscuro si attenua. L’opera mostra quindi anche un momento chiave nell’evoluzione artistica del pittore che lo porterà a scoprire nuovi codici rappresentativi. Spesso gli occhi si fermano alle apparenze, ma è andando in profondità che si scopre la vera ricchezza delle cose.

ELISA: OGNI ISTANTE
La canzone “Ogni Istante” di Elisa invita a scegliere una vita piena, nonostante il disordine e le difficoltà che si possono incontrare lungo il cammino, a trovare la luce nel caos, esperienza possibile anche a costo di spingersi oltre i propri limiti per sentirsi veramente liberi. Il brano sottolinea più volte che è normale sentirsi persi e tremare di fronte alle sfide della vita, ma queste esperienze servono a cercare un modo diverso di vivere.
Si parla di una strada illuminata che si apre davanti a noi e di come la paura cominci a sgretolarsi quando si scopre la verità della propria esistenza. La canzone invita a sorridere di fronte alle cose che non riusciamo a comprendere completamente e a non farsi ingannare dalle illusioni del mondo. Si afferma che non siamo solo fragili, ma anche dei miracoli. L’importanza di vivere ogni istante della nostra vita è sottolineata ripetutamente nel testo. Ogni istante è prezioso e va vissuto appieno. È l’invito è a vivere senza paura, sempre e in ogni istante.

Laura e Dijamila, di anni 15 e 13, ascoltando questa canzone dicono che: “Il testo di questa canzone ci fa riflettere sulla profondità dei sentimenti e sull’idea che si può trovare la felicità anche nei momenti più bui della vita. La canzone, infatti, invita tutti a ricordare “ogni istante” con consapevolezza e gratitudine, apprezzando la bellezza della vita e l’amore che ci circonda. Ci colpisce in particolare questa frase “Che ci sia luce nel disordine”: ma cos’è questa luce? Essa vive nella nostra anima, mostra il nostro cammino, ci rende vivi e belli, fa scomparire in noi la paura: è la luce di Dio. La bellezza sta proprio in quella luce che ognuno di noi ha e che può vivere, ogni giorno, sorridendo al mondo. 

ETTY HILLESUM
Nata nel 1914 in Olanda, a Middelburg. Fu una giovane scrittrice ebrea olandese vittima dell’olocausto, morta ad Auschwitz, dove fu deportata il 7 settembre 1943. Diviene emblema di una donna, che ha saputo guardare oltre l’orrore del campo di concentramento e cha ha voluto “pensare con il cuore”, alla ricerca del divino che è in noi da riscoprire e liberare. Partendo da un proprio percorso di autoanalisi e di indagine spirituale, Etty Hillesum fa una scelta di resistenza esistenziale che va oltre l’odio, alla ricerca di un profondo senso di sé e della relazione con l’altro. Sceglie di confrontarsi con il dolore proprio e altrui, facendosi testimone delle miserie e delle ricchezze dell’esperienza di Auschwitz. Scrive: “Una pace futura potrà esser veramente tale solo se prima sarà stata trovata da ognuno in sé stesso – se ogni uomo si sarà liberato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso. Forse, alla lunga, in amore, se non è chiedere troppo”.
Etty Hillesum reagisce così alla persecuzione nazista rinunciando all’odio per i suoi persecutori, riuscendo a sfuggire al male e a custodire il bene ed il bello dell’esistenza anche all’interno dell’orrore di un campo di concentramento. Proprio tra l’orrore, infatti, riesce a rimanere fedele e vicina a Dio, scrivendo: “Una volta che si comincia a camminare con Dio si continua semplicemente a camminare e la vita diventa un’unica, lunga passeggiata”.

TRICOSTARC ETS E PROGETTO HAIR SMILE
TRICOSTARC è un centro specializzato nella risoluzione tricologica per problemi relativi alla perdita di capelli di natura dermatologica o oncologica.  Basandosi sull’attuale modello di sharing economy la Tricostarc ha fondato la Tricostarc ETS e, insieme alla Fondazione Prometeus ONLUS, ha istituito una serie di iniziative atte a promuovere e sostenere il “diritto alla bellezza” per tutti.

Nel 2009 ha presentato il Progetto Hair Smile, un progetto di solidarietà attraverso il quale è possibile donare i propri capelli che verranno utilizzati per realizzare parrucche e ricostruzioni post terapiche della chioma per pazienti oncologici al solo costo della lavorazione.

Per conoscere meglio il progetto e se hai i capelli lunghi da decidere di donarli visita il sito

Dal Libro della Genesi 1-1,31
Nel principio Dio creò i cieli e la terra.  La terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso, e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. E Dio disse: “Sia la luce!”, e la luce fu.  Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre.  Dio chiamò la luce “giorno” e le tenebre “notte”. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il primo giorno.  Poi Dio disse: “Ci sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque”.  E Dio fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa. E così fu.  Dio chiamò la distesa “cielo”. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il secondo giorno.  Poi Dio disse: “Le acque che sono sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo, e appaia l’asciutto”. E così fu.  Dio chiamò l’asciutto “terra”, e chiamò la raccolta delle acque “mari”. E Dio vide che questo era buono.  Poi Dio disse: “Produca la terra dei germogli, delle erbe che facciano seme e degli alberi fruttiferi che portino, sulla terra, del frutto avente in sé la propria semenza, secondo la loro specie. E così fu.  E la terra produsse dei germogli, delle erbe che facevano seme secondo la loro specie, e degli alberi che portavano del frutto avente in sé la propria semenza, secondo la loro specie. Dio vide che questo era buono. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il terzo giorno.  Poi Dio disse: “Ci siano delle luci nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; e servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni;  e servano da luminari nella distesa dei cieli per dare luce alla terra”. E così fu.  E Dio fece i due grandi luminari: il luminare maggiore per presiedere al giorno, e il luminare minore per presiedere alla notte; e fece pure le stelle.  Dio li mise nella distesa dei cieli per dare luce alla terra,  per presiedere al giorno e alla notte e separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che questo era buono. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il quarto giorno.  Poi Dio disse: “Producano le acque animali viventi in abbondanza, e volino degli uccelli sopra la terra per l’ampia distesa del cielo”. E Dio creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si muovono, che le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie, e ogni volatile secondo la sua specie. E Dio vide che questo era buono.  Dio li benedisse, dicendo: “Crescete e moltiplicatevi, e riempite le acque dei mari, e moltiplicano gli uccelli sulla terra”.  Così fu sera, poi fu mattina: e fu il quinto giorno.  Poi Dio disse: “Produca la terra animali viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici della terra, secondo la loro specie”. E così fu.  E Dio fece gli animali selvatici della terra, secondo le loro specie, il bestiame secondo le sue specie, e tutti i rettili della terra, secondo le loro specie. E Dio vide che questo era buono. Poi Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, e abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.  E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.  Dio li benedisse; e Dio disse loro: “Crescete e moltiplicatevi, riempite la terra e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra”.  Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento.  E a ogni animale della terra e a ogni uccello dei cieli e a tutto ciò che si muove sulla terra e ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento”. E così fu.  Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il sesto giorno.

 

Cantico dei Cantici 4,7
Tu sei tutta bella, amica mia, e non c’è nessun difetto in te.

 

Nel silenzio della notte io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento, io ho scelto te.
Nell’incanto dell’aurora, io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose, io ho scelto te.
Nell’arsura più arida, io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte, io ho scelto te.
Nella gioia e nel dolore, io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore, io ho scelto te.
(S. Lawrence)

 

COMPENDIO CHIESA CATTOLICA – L’UOMO IMMAGINE DI DIO 

FOCUS GIUBILEO: Consulta il Sussidio “Pellegrini di speranza” nella sezione ABITO

Ricorda che il concetto di “prendersi cura di sé” può variare da persona a persona. L’importante è trovare ciò che risuona con te e che ti permette di essere la migliore versione di te stesso, creando così un impatto positivo nel mondo che ti circonda.

  • Equilibrio tra cura di sé e cura degli altri. Rifletti sull’importanza di riempire il tuo “serbatoio” prima di dare agli altri e considera come il tuo benessere possa migliorare la qualità del tuo contributo alla comunità. La bellezza inizia da te. Dedica tempo alla tua salute e al tuo benessere. Quando stai bene, puoi fare la differenza anche nel mondo che ti circonda.
  • Un albero è un dono per la Terra. Ogni pianta contribuisce a un ambiente più verde e sano. Agisci oggi per un futuro migliore.

Pensa all’impatto positivo che un singolo albero può avere sull’ambiente e considera diversi modi in cui puoi contribuire al verde urbano o rurale. Rifletti, infine, su come coinvolgere altri in questa iniziativa per amplificare l’effetto.

  • Organizza la Tua Giornata Ecologica. Unisciti al cambiamento e fai brillare il tuo quartiere! Invita i tuoi vicini e gli amici a partecipare. Scegli insieme un luogo, una data e un orario per l’appuntamento. Utilizza il passaparola e i gruppi social di zona per informare tutti. Dimentica i volantini di carta, preferiamo soluzioni ecologiche! Ogni partecipante dovrà arrivare con un oggetto utile per la pulizia, come una scopa, una paletta, un rastrello o un sacco della spazzatura. Il nostro obiettivo è rendere il quartiere più pulito e accogliente, liberando i tombini e raccogliendo i rifiuti. Celebra con noi la bellezza di un ambiente curato e vivibile. Ogni piccolo gesto contribuisce a un grande cambiamento! Partecipa e fai la differenza!