Cosa accomuna un fabbro in Ciad, un avvocato dei diritti dei poveri a Mumbai, un agronomo in Brasile e una infermiera in Congo? Il fatto di essere “missionari al lavoro in nome del Vangelo”, come titola la copertina del numero di maggio di “Popoli e Missione”, che vede una suora delle Ancelle del SS. Sacramento tra i pescatori di Mindoro nelle Filippine.
Il dossier è infatti dedicato alle vocazioni e ai mestieri di missionari che si rimboccano le maniche: come fratel Pietro Rusconi, missionario gesuita in Ciad, che mette a servizio della popolazione locale la sua abilità nel lavorare il ferro, insegnando ai giovani a costruire attrezzi per la sanità e l’agricoltura; come suor Meena Godad, una canossiana indiana che difende legalmente i diritti degli emarginati e delle comunità locali; come frei Honorio de Siqueira, frate cappuccino con la passione dell’agricoltura nel Mina Gerais in Brasile; o come il laico missionario Matteo Campana che ha realizzato piccole fabbriche in Angola.
Sono tra i migranti per dare soccorso anche le religiose dell’équipe intercongregazionale del progetto “Migranti Sicilia” presenti a Lampedusa che in “Scatti dal mondo” raccontano la concretezza della solidarietà in risposta alla richiesta di papa Francesco alle religiose di uscire dalle loro case per dare gesti concreti di sostegno ai più bisognosi.
L’attualità di questo numero apre con un bilancio sui costi delle guerre pagate dai poveri, con lo spreco (secondo la Banca mondiale) di 84 miliardi mensili. Un mese di spesa in armi nel mondo, garantirebbe a oltre due miliardi di persone acqua potabile e servizi sanitari. Invece il mercato della guerra continua a bruciare risorse per un futuro di pace.
Segnali preoccupanti vengono dall’Indonesia dove il neo presidente Prabowo Subianto ha stretto i legami con la Cina, per la realizzazione di grandi progetti per le infrastrutture del Paese del Sud-est asiatico.
Dal Senegal arrivano segnali di novità dal vincitore delle elezioni, Bassirou Diomaye Faye, panafricanista e sovranista, con progetti di cambiamenti radicali che potrebbero riportare in patria i giovani della diaspora senegalese.
La rubrica “Focus” ci riporta in Italia, con una intervista al sindaco di Verona, Damiano Tommasi, che spiega aspettative e iniziative della città scaligera in attesa della visita di papa Francesco il 18 maggio per “Arena 2024 – Giustizia e Pace si baceranno”.
A questo importante evento della Chiesa italiana è dedicato anche l’editoriale comune delle riviste aderenti alla Federazione Stampa Missionaria Italiana (Fesmi) in cui si sottolinea che «“Arena 2024” come le precedenti, nasce dal mondo missionario, ecclesiale e laico, che contrappone la logica della pace a quella della guerra, al fine di spingere le istituzioni politiche a dare una risposta concreta, unitaria e ispirata ai principi di giustizia e di pace, per evitare di cadere nel baratro di un conflitto globale».
Da segnalare il Progetto Pom di questo mese dedicato a raccogliere fondi per “Una casa per il personale della clinica di Sirovanga” nelle Isole Salomone (in Oceania): qui converge la maggior parte della popolazione locale per le esigenze sanitarie. Questo progetto (il n.93) è stato assegnato alla direzione nazionale italiana delle Pontificie Opere Missionarie (Pom), rappresentata dalla Fondazione Missio. Per questo motivo, le offerte raccolte andranno a finanziare anche questo progetto per Sirovanga.