Nella bolla di indizione del Giubileo 2025, Papa Francesco invita anzitutto a «porre attenzione al tanto bene che è nel mondo per non cadere nella tentazione di ritenerci sopraffatti dal male e dalla violenza» (n. 7). I segni dei tempi, oltre ad esprimere l’anelito di tanta parte dell’umanità, chiedono di essere trasformati in “segni di speranza”. Come? Per esempio, osando la pace in tempo di guerra; non perdendo il desiderio di trasmettere la vita in mezzo all’inverno demografico; privilegiando la giustizia riparativa rispetto a quella punitiva per i detenuti ecc.
In questa rubrica “Speciale Giubileo” vogliamo mettere in evidenza l’opera di missionari che, nella loro quotidianità, diventano non solo “pellegrini”, ma anche “costruttori” di Speranza, là dove il Signore li ha inviati come “missionari”.
Una volta al mese, su questa pagina e su Popoli e missione, viene raccontata una storia, correlata da un video, di un missionario o una missionaria a servizio di altri fratelli e sorelle nel mondo.
PADRE STEFANO CAMERLENGO
missionario della Consolata a Dianra, in Costa D’Avorio
Piccole comunità di grande fede – di Loredana Brigante
Video testimonianza di padre Stefano Camerlengo