La rivista Popoli e Missione
Gennaio 2022 Popoli e Missione
Mentre nel mondo si combattono le guerre e la gente ne soffre le violenze, uomini e donne di buona volontà, nascosti nella quotidianità dei gesti, lavorano per la pace. Una vocazione alla ricostruzione di quanto è crollato sotto l’onda dei conflitti sia sul territorio, nella società ma soprattutto nell’animo delle persone. Il primo numero di Popoli e Missione del 2022 dedica la copertina e il dossier centrale a quanti hanno scelto di essere “Artigiani di pace”, rimboccandosi le maniche, facendo della loro vita una testimonianza di fede e di speranza per gli altri. Il mese di gennaio è dicato alla pace, un impegno che ci lascia intravedere il volto giovane e fresco della missione, quell’andare alle genti che, come scrive il direttore Gianni Borsa nell’editoriale di apertura «da secoli percorre le vie del mondo, seminando messaggi e gesti di speranza». L’attualità di questo numero apre con gli effetti del climate change in Africa, il continente più esposto alle catastrofi ambientali. In Madagascar, Mozambico, Congo, siccità, alluvioni e cicloni devastano intere regioni producendo carestie e instabilità politica. Ma dopo la XXVI Conferenza delle Nazioni Unite di Glasgow, appare ancora più chiaramente l’isolamento in cui si trova l’Africa. Dal Cile un reportage su uno dei popoli più antichi dell’America latina, i Mapuche, impegnati da secoli a difendere il diritto di restare nelle terre dei loro avi. Per l’Asia, un focus sulla situazione di Taiwan, l’isola che non rinuncia alla sua indipendenza da Pechino, continuando a determinare incertezze nel delicato equilibrio tra Cina e Usa nella regione del Sud Pacifico. Il tema del reclutamento dei giovani nel jihad è al centro di un servizio che affronta la situazione in Paesi caldi come Mali, Uganda e Repubblica Centrafricana. I missionari raccontano della povertà estrema e della mancanza di prospettive in cui vivono molti ragazzi e come questo sia determinante rispetto a motivazioni religiose. Un reportage fotografico da Beirut, capitale di uno Stato in default, racconta le condizioni di vita attuali nel Libano invaso di profughi siriani e incapace di rialzarsi dalle sue ferite. Lo testimoniano le vite di Hélène Augusta Ehret, presidente di Missione Calcutta e Prisca Mwaitebele di Ibo Italia, vincitrici dei Premi Focsiv rispettivamente di Volontario dell’Anno e di Volontario dal Sud. Popoli e Missione ne racconta le loro vite esemplari, ricche di scelte coraggiose e di persone che, grazie a queste donne, hanno visto cambiare la loro vita.
Richiedetene una copia gratuita: popoliemissione@missioitalia.it