Macerie, un fuoco acceso per passare la notte all’aperto, dopo i morti e la paura della terra che trema. Un’istantanea dei sopravvissuti in una città turca colpita dal terremoto è l’immagine di copertina del numero di marzo di Popoli e Missione che nelle pagine interne dedica un servizio alla devastazione immensa di una vasta area della Turchia e della Siria, dando la parola ai soccorritori e ai religiosi che si sono prodigati per aiutare le popolazioni colpite.
Marzo è il mese in cui la Fondazione Missio promuove, attraverso Missio Giovani, la Giornata dei Missionari Martiri, giunta quest’anno alla sua 31esima edizione, nella data della morte di monsignor Oscar Romero ucciso in odium fidei a San Salvador il 24 marzo 1980. Insieme a lui, la Giornata fa memoria dei missionari e delle missionarie che ogni anno perdono la loro vita per testimoniare la loro fedeltà al Vangelo. Spiega don Giuseppe Pizzoli, direttore generale di Missio, nell’editoriale di apertura che «per essere “testimoni” secondo il Vangelo è necessario armarsi di “fedeltà” e “coraggio”, senza paura di mettere in gioco la propria stessa vita o addirittura di “perderla”… In questa luce il martirio non può essere visto come una sconfitta, ma come la vittoria più gloriosa. Possiamo comprendere questa apparente assurdità del “martirio”, inteso come una “vittoria”, soltanto alla luce del mistero della passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo». L’ampio dossier centrale offre molti spunti per ricordare i 18 missionari uccisi nel 2022 e in particolare le due suore italiane: Maria De Coppi uccisa in Mozambico e Luisa Dell’Orto assassinata a Port-au -Prince in Haiti.
In apertura dei servizi di attualità segnaliamo un approfondimento sui cristiani perseguitati nel mondo, vittime di gruppi fondamentalisti soprattutto in Africa subsahariana, dove avviene quasi la metà dei decessi per atti di terrorismo violento. Ne sono esempio i recenti assalti a una comunità in preghiera a Kasindi in Repubblica Democratica del Congo e l’uccisione di padre Isaac Achi nella chiesa di San Pietro e Paolo a Kafin-Koro in Nigeria.
Dall’America Latina un reportage ci aggiorna sui cambiamenti politici, sociali, ecologici che il terzo governo di Ignacio Lula sta introducendo in Brasile. A partire da una nuova attenzione alla condizione dei popoli originari dell’Amazzonia e alle relazioni internazionali con altre nazioni del continente e con altri partner globali.
Dall’Africa, un servizio mette in luce i segni lasciati nelle Chiese locali e nelle società da papa Francesco, dopo il suo viaggio apostolico in Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan.
Ma la missione è anche qui in Italia, nelle periferie delle nostre città che spesso riescono a risollevarsi dal degrado grazie al servizio di sacerdoti e religiose, di volontari e laici che dedicano la loro vita alla difesa dei diritti civili: è il caso del quartiere Pilastro a Bologna, un tempo villaggio malfamato, oggi diventato modello di integrazione multietnica grazie all’associazionismo laico e ad una Chiesa viva tra la gente.
Ricordiamo anche che in occasione della Giornata dei Missionari Martiri è possibile lasciare un segno concreto di partecipazione rinunciando ad un pasto e donando l’equivalente in denaro per sostenere un progetto missionario, il Centro Kay Chal di Port-au-Prince dove suor Dell’Orto ha prestato il suo servizio a favore di 300 ragazzi della periferia della capitale haitiana.