Don Valerio Bersano, segretario nazionale di Missio Adulti&Famiglie, Missio Consacrati e Missio Ragazzi, ogni mese commenta l’intenzione di preghiera proposta da papa Francesco tramite l’Apostolato della Preghiera, Opera e Fondazione pontificia. La riflessione di don Bersano viene pubblicata in una pagina ad hoc sul mensile “Popoli e Missione”. Volentieri la riportiamo anche qui.

«Preghiamo perché la comunità ecclesiale accolga i desideri e i dubbi dei giovani che sentono la chiamata a servire la missione di Cristo nella vita sacerdotale e religiosa».

Come nasce e, soprattutto, come è potente la chiamata a “servire la missione di Cristo”, capace di trasformare una vita in ricerca, in una esistenza donata e “prestata” alla missione? Potremmo rispondere che è difficile descrivere la chiamata alla vita consacrata o sacerdotale, oppure che è addirittura inspiegabile questa “voce” che parla nell’intimo di giovani e meno giovani e rende “sensibile” quella persona a vivere un’amicizia profonda con Gesù Cristo. Tanti avvertono, insieme ai dubbi, il desiderio di spendersi per qualcosa di grande, per Qualcuno che ha arricchito e trasformato completamente la vita di un amico, di un parroco, di una consacrata dal viso felice, dalla parlata calma e profonda. Tutto questo fa parte della ricerca, va nella direzione del “servire la missione di Cristo”, una disponibilità al servizio, non semplicemente un passo per la crescita personale (sarà anche questo, ma non immediatamente, magari non avverrà mai in modo eclatante), ma uno stile di vita, che prova a ricalcare i passi che Gesù fece quando viveva in mezzo ai suoi apostoli. La comunità cristiana non solo non deve essere indifferente a questa “ricerca di senso”, ma deve mantenersi attenta, deve soprattutto rendersi “interessante” perché i giovani possano porsi la domanda e provare a rispondere alla chiamata, se davvero il Signore ha messo in loro il desiderio vivo di spendersi per il Regno! In questo mese in cui si è celebrata la Giornata per la vita consacrata, ogni comunità si lasci toccare dalla voce interiore che sussurra a tutti, perché chi ne avverte il richiamo possa, con maturità e gioia, essere totalmente libero di aderirvi. Il Giubileo della Speranza possa insegnarci come “ascoltare” la voce interiore, come convertirci ad un ascolto profondo della Parola di Dio, come riconoscere i segni che Dio ha disseminato anche in questo tempo, per diventare davvero pellegrini di Speranza e “portatori di liete notizie” agli uomini di oggi.