“Un incontro colmo della presenza dello Spirito, per noi qui presenti e per le nostre Chiese, per un rinnovato slancio missionario”.

Con questo augurio monsignor Michele Autuoro, presidente della Fondazione Missio, organismo pastorale della Cei, e della Commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese, ha aperto il Forum missionario che si svolge da oggi a giovedì 14 novembre a Montesilvano (Pescara).

Cantiere missione. Vivere nel mondo il dono e la cura” il tema del forum, al quale sono presenti 230 iscritti da tutta Italia, missionari, laici e laiche, religiosi, religiose, sacerdoti, operatori, volontari, rappresentanti delle équipe dei Centri missionari diocesani, il Consiglio missionario nazionale e i rappresentanti di Cimi (Conferenza degli Istituti missionari in Italia) e Suam (Segreteria unitaria di animazione missionaria).

Tra i presenti il vescovo di Forlì-Bertinoro, monsignor Livio Corazza.

Dopo il benvenuto del direttore generale di Missio, don Giuseppe Pizzoli, e la preghiera comunitaria, ha preso la parola monsignor Autuoro che ha inserito il forum “in questo tempo sinodale”, per poi richiamare i due termini chiave dell’incontro di Montesilvano – cura e dono –, rileggendoli alla luce del documento finale della seconda sessione del Sinodo universale.

“La cura delle relazioni sia la via del Vangelo, perché proprio il Vangelo possa raggiungere tutte e tutti”.

Monsignor Autuoro ha poi invitato a intendere “la missione come uno scambio di doni, segno della misericordia e della vicinanza di Dio”.

La prima giornata del forum prosegue con una tavola rotonda intitolata “La cattedra dei poveri”, introdotta da Chiara Pellicci, giornalista della redazione di “Popoli e Missione”.

Al confronto partecipano, portando ciascuno la propria testimonianza, padre Dario Bossi comboniano dal Brasile, Rosemary Nyirumbe dall’Uganda e Giovanna Fattori dallo Sri Lanka.

Seguono le “Risonanze bibliche”, con la meditazione di Lidia Maggi, sul tema “Ai poveri è annunciato il Regno di Dio (Lc 4,18)”.