«Siamo contenti di averti con noi oggi, don Michele. Hai lasciato un segno di disponibilità, di dialogo e delicatezza con tutti, è grande l’affetto che hai lasciato dietro di te». Con queste parole don Giuseppe Pizzoli, direttore di Missio, ha accolto la visita a Roma di monsignor Michele Autuoro, tornato nella sede della Fondazione che ha diretto dal 2013 al 2018, come vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi Metropolitana di Napoli. Un incontro in famiglia con tutto il personale per festeggiare la nomina e l’ordinazione episcopale che si è svolta il 31 ottobre scorso presso la cattedrale di Napoli, nella solenne celebrazione dell’arcivescovo monsignor Domenico Battaglia.
Monsignor Autuoro, con la sua grande sensibilità umana e le sue doti di pastore, è un vescovo missionario: è questa l’eredità che sente di avere ricevuto dall’esperienza della direzione di Missio e dell’Ufficio per la cooperazione missionaria tra le Chiese (Cei).
Nato a Procida 55 anni fa, don Autuoro ha studiato nel Seminario arcivescovile “Cardinal Alessio Ascalesi” della città partenopea, di cui è stato nominato Rettore nel 2019, incarico che ancora ricopre temporaneamente insieme a quello di amministratore parrocchiale di San Marco di Palazzo e Immacolata a Pizzofalcone.
«Voglio ringraziare il Signore per quanto ho ricevuto nella mia vita e negli anni che abbiamo trascorso insieme – ha detto il neo vescovo nell’omelia della santa Messa celebrata presso la Fondazione Missio stamattina -. Dio è innamorato della bellezza dell’umanità malgrado i suoi tanti difetti, che ogni giorno ci viene incontro, portando luce. Dobbiamo essere vigili, aspettando l’incontro col Signore, che ogni giorno, con semplicità, ci viene incontro».
Animato da una forte spinta all’evangelizzazione, monsignor Autuoro ha scelto come stemma del suo servizio episcopale il motto “Christus cor mundi”, “Cristo cuore del mondo”, ispirandosi alla figura di Charles de Foucauld e dei Piccoli Fratelli e Piccole Sorelle di Gesù che ha sempre frequentato fin dai suoi primi anni di sacerdozio.
«Porto nel nuovo impegno di pastore tutte le esperienze che ho fatto, anche qui a Missio. “Cristo cuore del mondo” rappresenta il mio impegno per l’evangelizzazione che è il ministero di un vescovo e di una Chiesa particolare che è chiamata ad evangelizzare nel suo territorio ma anche ad aprirsi alla Chiesa universale perché la Parola possa arrivare fino agli estremi confini della Terra».