«Qui dove loro passano fanno strage: tutto il popolo è in fuga, il popolo sta scappando, la situazione è triste, molto triste». Mentre si sente questa voce parlare, scorrono le immagini della missione di Chipene, in Mozambico, appena distrutta dai terroristi arrivati dal Nord, il 6 settembre scorso.
Si apre così, con l’audio originale del messaggio vocale inviato da suor Maria De Coppi alla nipote, la consorella Gabriella Bottani, il video-reportage di Luci nel Mondo per la Fondazione Missio.
“Ritornando a Chipene”, questo il titolo del lavoro di Paolo Annechini in occasione della Giornata dei Missionari Martiri, ci porta di nuovo nei luoghi della feroce incursione armata che quella notte giunse fino alla missione delle comboniane. Suor Maria De Coppi, 83 anni, una vita intera donata al popolo mozambicano, venne barbaramente trucidata.
Nel video-reportage la lunga testimonianza raccolta è quella della Provinciale delle comboniane in Mozambico, suor Laura Malnati, che nella parte finale tra le lacrime confida: «Questa era la più bella missione che avevamo! E a vederla così viene una grande tristezza: mi fa tristezza tutto questo disastro e questo accanirsi, però d’altra parte, io credo anche che tutto abbia un senso. Sembra un fallimento, ma non lo è».
Come di certo non è stato un fallimento né un sacrificio vano, il martirio di suor Maria De Coppi: «Lei amava molto la pastorale, andava sempre nelle comunità per la formazione dei catechisti, dei responsabili, delle donne e dei giovani – racconta suor Laura -. Per lei l’annuncio della Parola era il senso di una vita interamente donata a Dio».
Suor Laura spiega bene che per i missionari e le missionarie «la sfida di oggi è rimanere dove è difficile stare, dove a volte sembra che seminiamo senza raccogliere niente; dove talvolta perfino non siamo granché desiderate, dove ci possono essere pericoli». E lo si fa «sempre con quella fedeltà a Dio che ci parla attraverso la sua Parola, invitandoci ad essere fedeli al popolo presso cui siamo inviati».
In un’altra intervista raccolta da “Popoli e Missione”, suor Gabriella Bottani, nipote di suor Maria, ricorda che la zia «aveva un grande amore per le persone e una capacità di ascolto rispettosissima degli altri». Una fede immensa che viveva con libertà e nessuna ostentazione: «Forte e libera, molto incarnata nella vita quotidiana, nella preghiera e nella vicinanza agli altri».
Il Mozambico, che lei amava visceralmente, era diventato da anni il suo Paese, tanto che diceva: «Non vi venga in mente, nel caso dovessi morire, di riportarmi in Italia». La sua appartenenza era molto chiara: apparteneva all’Africa e al suo popolo, al quale aveva donato quasi per intero la sua vita di religiosa e di donna.
Oltre al docu-film “Ritornando a Chipene”, per la Giornata dei Missionari Martiri sono stati prodotti altri due video che raccontano la figura di suor De Coppi:
- in “Quella notte…” suor Angeles Lopez, suor Eleonora Reboldi, don Lorenzo Barro, don Loris Vignandel (i missionari che erano nella missione con suor Maria de Coppi) raccontano la notte dell’attacco terroristico;
- in “Ricordando suor Maria De Coppi”, padre Antonio Bonato, padre Jaider Pinzon, suor Adriana Vinco, suor Sandrine Fianke, padre Gino Pastore, don Filippo Macchi e la gente di Chipene ricordano la figura della missionaria.
Scarica qui i video da Vimeo.
Qui il link alle schede didattiche che approfondiscono i video (vai a pag.6-7).
Qui tutto il materiale prodotto da Missio Giovani per l’animazione missionaria della Giornata dei Missionari Martiri.