AMO è l’acronimo di “Accoglienza Migranti Oujda”, ma in questo caso potrebbe anche essere letto come prima persona singolare del presente del verbo amare. Sì, perché è proprio l’amore a muovere i Missionari della Consolata nella parrocchia San Luigi di Rabat, in Marocco, nell’accogliere i migranti arrivati dall’Algeria.
Sono donne, giovani, minori non accompagnati e giungono al Centro di accoglienza in condizioni problematiche, sia da un punto di vista fisico che psicologico.
Uno degli otto docufilm prodotti da Luci nel Mondo per la Fondazione Missio in occasione della Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri che si è celebrata ieri – domenica 24 marzo – descrive proprio il progetto Accoglienza Migranti Oujda (AMO) a servizio di giovani, donne e bambini, nel loro difficile percorso migratorio verso il Marocco: qui possono trovare uno spazio sicuro in cui fermarsi lungo il cammino verso un futuro più sereno.
Il confine tra Algeria e Marocco è chiuso al transito delle persone, ma molti trovano il modo di passarlo comunque, soprattutto durante l’inverno, quando il freddo e le tempeste di sabbia rendono più debole il controllo della polizia sulla frontiera. Purtroppo, però, le condizioni meteo proibitive generano casi di ipotermia, disidratazione e stress estremo. Anche gli ostacoli presenti sulla linea di confine (come recinzioni e fossati) o gli inseguimenti della polizia provocano molteplici problemi traumatologici. E questo spiega perché i migranti che chiedono aiuto all’AMO abbiano molto spesso bisogno di cure e analisi mediche urgenti. Le donne, durante la traversata dai loro Paesi di origine fino in Marocco, subiscono ogni tipo di abuso: una percentuale molto alta arriva all’Accoglienza Migranti Oujda in stato di gravidanza o con bambini neonati, dati alla luce lungo il viaggio.
E’ per far fronte a questa drammatica realtà che otto anni fa è stato creato il progetto AMO nei locali della parrocchia San Luigi, facendola diventare un vero e proprio Centro di accoglienza.
Quando le persone arrivano, ricevono un kit igienico (con il necessario per lavarsi) e gli indumenti indispensabili da indossare dopo una doccia calda. Qui tutti trovano un posto dove riposare.
L’obiettivo del progetto “Accoglienza Migranti Oujda”, che Missio Giovani propone di sostenere per la Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri 2024, si prefigge di coprire le spese per la gestione quotidiana del Centro (acqua, elettricità, internet, cibo per circa 50-80 persone), le spese sanitarie per chi ha bisogno di cure e analisi mediche, le spese per l’istruzione dei bambini e quelle per i materiali di consumo necessari per offrire rifugio ai migranti (come schede telefoniche, materassi, coperte, prodotti per l’igiene personale, lavatrici, ecc.). Il costo totale del progetto è di 10mila euro, considerando che il Centro ha bisogno di 15 euro al giorno per ogni migrante.
Qui puoi trovare maggiori info sul progetto e le varie modalità per versare la tua offerta.
Nel documentario “Progetto Marocco”, prodotto da Luci nel Mondo per la Fondazione Missio, Elisabetta Vitali, segretaria nazionale di Missio Giovani, spiega perché è stato scelto di sostenere questo progetto.
Qui il link su Youtube al trailer.
Qui il video su YouTube al docufilm.
Qui puoi scaricare il video da Vimeo.
Qui il link alle schede didattiche che approfondiscono i video e offrono spunti di animazione missionaria.
Qui tutto il materiale prodotto da Missio Giovani per l’animazione missionaria della Giornata dei Missionari Martiri 2024 “Un cuore che arde”.