Il giorno fissato per compiere un gesto all’unanimità, è domenica 22 ottobre in occasione della Giornata Missionaria Mondiale.
In questa data tutti i ragazzi (in famiglia o sollecitati dai gruppi missionari, di catechismo, Scout, Azione Cattolica, ecc.) sono invitati a “Un grazie per costruire la pace”, iniziativa di preghiera e impegno per chiedere la fine di ogni guerra, mostrando a tutti il proprio coinvolgimento con un semplice gesto: legare un palloncino bianco sul balcone della propria abitazione e/o sul sagrato della chiesa della parrocchia di appartenenza.
Sarà un segno per dire NO alla guerra, al terrore, alla violenza, in comunione con l’intenzione di papa Francesco che all’Angelus di domenica scorsa – 8 ottobre 2023 – ha ricordato che «il terrorismo e la guerra non portano a nessuna soluzione, ma solo alla morte e alla sofferenza di tanti innocenti».
Di fronte alla violenza di questi giorni, che si perpetua da anni ma sembra aver raggiunto una ferocia raccapricciante, i ragazzi missionari non vogliono restare in silenzio. Sono chiamati a pregare per Israele, la Palestina ed ogni altro luogo nel mondo in cui i conflitti pesano come macigni sulle vite e i diritti dei loro coetanei.
Sulla scia di quanto diceva don Tonino Bello sul “potere dei segni”, Missio Ragazzi propone a tutti i bambini e preadolescenti, insieme ai loro catechisti, educatori, genitori, di manifestare il loro sì alla pace.
«Il segno che proponiamo – si legge nella proposta lanciata dal Segretariato – è quello di un palloncino bianco da legare ai balconi o alle finestre delle case e ai cancelli delle parrocchie. Inoltre, per dare seguito alle parole del papa («Alla radice dei conflitti, c’è sempre ingratitudine», ndr), il nostro impegno personale per tutta la settimana a seguire consisterà nel dire grazie per le cose belle che spesso diamo per scontate e per ogni gesto di cortesia, attenzione, servizio che riceviamo dal prossimo».
Domenica 8 ottobre, infatti, papa Francesco aveva fatto notare che «alla radice dei conflitti c’è sempre ingratitudine e pensieri avidi» e che «l’ingratitudine genera violenza, mentre un semplice “grazie” può riportare la pace». Ecco perché come impegno personale Missio Ragazzi ha chiesto a tutti i bambini di dire un grazie: “Un grazie per costruire la pace”, come recita lo slogan dell’iniziativa lanciata per chiedere la fine di ogni guerra.
«È un modo semplice e comunitario per esprimere vicinanza ai popoli martoriati – spiegano dal Segretariato – e per non rimanere spettatori passivi di ciò che ci succede intorno. I ragazzi missionari devono essere protagonisti consapevoli e responsabili del tempo in cui vivono».
Tra i suggerimenti che arrivano da Missio Ragazzi, eccone un altro per i gruppi: un’ulteriore idea potrebbe essere quella di organizzare anche un semplice flash mob con i palloncini bianchi nel proprio quartiere.
Con questa semplice iniziativa pensata per i ragazzi, l’intera Fondazione Missio si unisce alla preghiera di papa Francesco e a quella di tutte le persone di buona volontà che vogliono la pace e condannano qualsiasi atto che colpisca i civili, indipendentemente dalla loro nazionalità, etnia o fede.
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Qui il testo della preghiera: preghiera