“Le rose della resistenza nascono dall’asfalto, noi siamo donne,quelle che ricevono rose ma siamo anche quelle che,con il pugno chiuso, parliamo e lottiamo dai nostri luoghi di vita e resistenza contro gli ordini e soprusi che subiamo” (Marielle Franco)
Marielle è nata e cresciuta nella favela della Marè, complesso dell’estrema periferia di Rio, inizialmente un immenso numero di palafitte di legno e lamiera erette sullo scarico fognario della città. Ha partecipato, adolescente, al primo corso comunitario della favela per la preparazione all’esame di ammissione all’università. Ha fatto gli studi in scienze sociali con una borsa di studio del governo democratico e popolare del presidente Lula presso l’università cattolica di Rio. Con appena 19 anni è diventata mamma di una bimba, Luyara. “Sono diventata mamma in età precoce,affermando le statistiche classiche del Brasile,ma,rompendo la statistica classica,da madre adolescente, mi sono laureata con una borsa di studio. Questa mia realtà a partire dalla favela mi ha costruita come donna di lotta per i diritti umani di tutti, soprattutto per le persone più escluse, per i diritti delle donne nelle favelas”. Questa è Marielle Franco,per questo centinaia di migliaia di donne in questi giorni sono scese in piazza in Brasile per gridare che non è lutto la parola d’ordine in questi tempi di occupazione militare ma LOTTA!
Così scrive Frei Betto,frate domenicano del cammino delle comunità ecclesiali di base che porta nel corpo, tutto tessuto di anima, i segni delle torture del tempo di dittatura: “Marielle è oggi per noi una donna senza sepoltura. Il suo esempio di vita, i suoi ideali politici, il suo impegno a favore delle comunità emarginate delle favelas,dei bambini, dei giovani e delle donne escluse dai diritti di base rimarranno in tutti noi che facciamo della vita un’offerta coraggiosa affinché tutte e tutti e tutto abbia vita! Siamo Marielle! “