Don Valerio Bersano, segretario nazionale di Missio Adulti&Famiglie, Missio Consacrati e Missio Ragazzi, ogni mese commenta l’intenzione di preghiera proposta da papa Francesco tramite l’Apostolato della Preghiera, Opera e Fondazione pontificia. La riflessione di don Bersano viene pubblicata in una pagina ad hoc sul mensile “Popoli e Missione”. Volentieri la riportiamo anche qui.
«Preghiamo perché questo Giubileo ci rafforzi nella fede, aiutandoci a riconoscere Cristo risorto in mezzo alle nostre vite, e ci trasformi in pellegrini della speranza cristiana».
Il 24 dicembre si apre il Giubileo a Roma: sarà una opportunità per diventare “Pellegrini di Speranza sulla terra”. Ma al di là delle ricorrenze, delle date significative, cosa vuol dire recuperare la nostra comune missione di portare il Vangelo con Speranza? Intanto potremo rafforzare la consapevolezza della chiamata che il Signore ci fa e, come si augura papa Francesco, coltivare la bellezza del Creato e la cura della Casa comune. «Un numero sempre crescente di persone, tra cui molti giovani e giovanissimi, riconosce che la cura per il Creato è espressione essenziale della fede in Dio e dell’obbedienza alla sua volontà». Potrà dunque il Giubileo rafforzare in milioni di pellegrini l’appartenenza alla Chiesa, come famiglia di tutti i popoli?
Papa Francesco ci esorta a ritornare alle quattro Costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II perché, insieme al magistero, il popolo di Dio progredisca nella missione di portare a tutti il gioioso annuncio del Vangelo. Vivere da pellegrini significa “fermarsi” (paradossale, visto che è pellegrino chi in genere è in viaggio), ma «per riflettere e convertirsi» ad una maggiore interiorità. «L’Anno Santo 2025 si pone in continuità con i precedenti eventi di grazia (…). Ora è giunto il tempo di un nuovo Giubileo, nel quale spalancare ancora la Porta Santa per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo» [dalla Bolla d’indizione del Giubileo 2025].
Chi potrà raggiungere Roma e attraversare le quattro Porte sante (cioè le quattro Basiliche maggiori di Roma), avrà modo di celebrare la fede con persone e gruppi provenienti da ogni dove, ma in verità ognuno potrà vivere il “pellegrinaggio” dovunque sarà. Credente è colui o colei che non teme di cercare Dio e si pone maggiormente in ascolto del fratello e della sorella che incontra. Come insegnano i “Magi”: si sono impegnati nella ricerca, hanno consultato le Scritture, hanno cercato tenacemente ed alla fine hanno trovato Dio. Vogliamo davvero gustare il senso della vita e scoprire la spinta della fede? Il Giubileo sia vissuto un po’ come i Magi, con una Speranza accesa, per «tornare per un’altra strada» cioè per vivere con entusiasmo il nostro essere Figli amati da Dio e capaci di amare!