Da tempo i Centri missionari diocesani del Lazio sono stati invitati a verificare nelle proprie realtà locali la presenza di sacerdoti e religiose/i non italiani. L’obiettivo è quello di cercare di capire come valorizzarli, in un’ottica missionaria, sia all’interno delle diocesi che delle singole comunità.
Partendo proprio da quest’analisi, i Centri missionari diocesani del Lazio hanno cominciato a confrontarsi ieri – lunedì 17 aprile – ad Albano, durante l’incontro della Commissione missionaria regionale presieduta da monsignor Vincenzo Viva, vescovo di Albano e vescovo delegato regionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese.
Don Mariano Salpinone, segretario regionale della Commissione, ha aperto i lavori dando il benvenuto alle diocesi presenti: Tivoli e Palestrina, Porto Santa Rufina, Civita Castellana, Roma, Gaeta, Sora-Cassino-Pontecorvo, Albano. Ha partecipato anche una rappresentanza del Segretariato unitario di animazione missionaria (Suam).
Dal confronto su come valorizzare chi arriva in Italia dall’estero e si mette a servizio delle tante realtà ecclesiali presenti nel Lazio, è stata tratteggiata una realtà variegata.
Dai sacerdoti non italiani presenti nella diocesi di Albano, per esempio, sono emersi aspetti positivi dell’esperienza: la diocesi segue la loro formazione spirituale, il loro accompagnamento e probabilmente i presbiteri vivono l’esperienza con un senso di gratitudine verso la Chiesa italiana che li accoglie.
Esperienze positive anche nelle diocesi di Gaeta, Civita Castellana, Tivoli, Porto Santa Rufina.
Più complessa l’analisi per la diocesi di Roma, per una numerosa presenza di presbiteri non italiani studenti, e la presenza di case generalizie di tante congregazioni e istituti religiosi che non consentono un censimento facile.
In che modo accogliere e come aiutare per far vivere queste esperienze in modo arricchente, sia per i singoli sia per l’intera comunità che cerca di vivere l’esperienza di scambio? Qual è l’aspetto missionario che scaturisce da questa esperienza ? Come valorizzarlo? Ci sono criticità che emergono? Quanti presbiteri accogliamo rispetto a quanti partono fidei donum?
A queste e a tante altre domande, i direttori dei Centri missionari del Lazio, unitamente a tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose non italiane, proveranno a rispondere in uno spirito di condivisione delle esperienze, in un incontro regionale, primo nella sua realizzazione, che si terrà a Roma il 25 settembre prossimo, in vista anche dell’Ottobre missionario.
La finalità è quella di mantenere aperto un tavolo di riflessione pastorale, cercando adeguate risposte e valide prospettive, volte a una maggiore valorizzazione di questa esperienza di cooperazione missionaria tra Chiese.