La copertina del numero di settembre de “Il Ponte d’Oro”, rivista per ragazzi innamorati della missione e del mondo, lancia un interrogativo: siamo tutti uguali?
Per rispondere, basta prendere atto di questo dato: il 20% della popolazione del pianeta possiede l’85% della ricchezza mondiale, mentre il rimanente 80% gode solo del 15% delle risorse. E’ come se una torta venisse divisa in 10 fette per altrettanti commensali: a due di questi andrebbero 8,5 fette di torta, mentre agli altri otto toccherebbe ciò che resta, cioè una fetta e mezzo.
Le pagine del dossier approfondiscono il tema e descrivono come le diseguaglianze si ripercuotono su tanti aspetti della vita quotidiana. Lo raccontano non tanto i numeri, quanto i missionari che operano in diversi Paesi del Sud del mondo, le cui storie conducono ora nella discarica di Dandora, a Nairobi (Kenya), dove circa tremila persone vivono dei rifiuti degli altri, ora a Bodo in Ciad per capirne di più delle scuole sotto gli alberi, ora a Mouyondzi, nella diocesi di Nkayi (Repubblica Democratica del Congo), dove l’acqua più vicina era lontana mezzo chilometro prima della costruzione di un pozzo.
Nei giorni in cui tutte le scuole italiane ricominciano il nuovo anno, l’editoriale di Kizito aiuta a riflettere sulle diseguaglianze anche nel diritto allo studio: “La scuola è un diritto che aiuta a crescere e a diventare grandi! Non tutti hanno questa fortuna, ce lo dobbiamo sempre ricordare”, si legge.
Di diritti umani parla anche “Kabaka, l’amico dotto”, rubrica che in questo numero racconta di Matteo, un ragazzo che ha scoperto sulla propria pelle che vivere è un diritto di tutti. La sua malattia e le sue cure all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, infatti, gli hanno insegnato che vivere è un diritto di ogni essere umano, sia che stia combattendo contro una grave malattia (come nel suo caso), sia che abbia la sfortuna di essere nato in una zona del mondo dove mancano cibo, acqua, cure essenziali. E così per Matteo l’esame di terza media, a giugno scorso, è stato un appuntamento per riflettere su questo tema in una tesina scritta per l’occasione.
I luoghi del mondo attraversati dalle pagine della rivista sono tanti. Tra questi, la Corea del Sud, dove nelle periferie della capitale Seul, padre Vincenzo Bordo, missionario degli Oblati di Maria Immacolata, è conosciuto per il suo lavoro in favore dei più bisognosi: dalla mensa per i poveri, alle case di accoglienza per ragazzi di strada, dall’accompagnamento di malati e persone sole, all’assistenza agli anziani.
“Il Ponte d’Oro” è ideato e scritto interamente a misura di ragazzi, ma è interessante e utile anche per gli educatori (catechisti, animatori, parroci, genitori, ecc.) che vogliono educare alla mondialità. A loro è dedicato “Spazio Educatori”, una rubrica, in terza pagina di copertina, che contiene suggerimenti di attività e proposte per utilizzare con bambini e preadolescenti alcuni contenuti del numero.
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