Dove e come è stato coltivato il cotone utilizzato per cucire una maglietta? Chi ha materialmente prodotto la stoffa e realizzato il capo? Com’è arrivato fino al negozio dove è stato acquistato? Cosa rivelano etichetta e prezzo? Trovare risposte a questi interrogativi permette di scoprire moltissimo in merito a rispetto dell’ambiente e diritti dei lavoratori. E pone nelle condizioni di fare le scelte giuste, perché «non tutte le magliette sono uguali».
A spiegare tutto questo nel dettaglio è il dossier de “Il Ponte d’Oro” di giugno, la nostra rivista per ragazzi missionari.
Ma sul numero da pochi giorni arrivato agli abbonati, c’è anche altro: per esempio, la scuola. Sì, perché a conclusione di un anno difficile, quando le lezioni vanno in vacanza, è il momento dei bilanci e l’editoriale aiuta a farli: quest’anno – scrive Gianni Borsa, direttore responsabile – «tanti ragazzi hanno sentito la mancanza della scuola. Questo dovrebbe aiutare a riflettere sul fatto che, nel mondo, specialmente nei Paesi più poveri, ci sono milioni e milioni di ragazzi ai quali l’istruzione scolastica è negata. E non solo per il Covid, ma perché mancano insegnanti, aule, banchi, computer, palestre, libri, quaderni e matite».
A raccontarlo sono i missionari che vivono in Africa, America Latina, Asia, «dove ai più piccoli non è permesso andare a scuola perché sono obbligati a lavorare, in campagna o nelle miniere, per aiutare la loro famiglia che non ha neppure da mangiare». E allora ecco che in Costa d’Avorio, il tesoro più prezioso per un’alunna, che sogna di diventare una maestra, è un libro, come si può leggere nella rubrica “Viaggio in”.
Il mensile continua il suo giro intorno al mondo anche con tanti altri spunti: dai minerali nei parchi naturali dello Zimbabwe, alla Malesia dove da poco si è conclusa una lunga diatriba tra islamici e cristiani per l’uso della parola Allah, fino al Kenya dove una giovane ingegnera costruisce mattonelle e mattoni con rifiuti plastici.
Tra le altre rubriche segnaliamo i fumetti, che questa volta illustrano la vita di padre Giuseppe Allamano, fondatore dei missionari della Consolata.