Oggi – 1 giugno – ricorre il 134esimo anniversario della fondazione dell’Opera di San Pietro Apostolo.
Ad avere l’intuizione della necessità di un’Opera che sostenesse i seminaristi in terra di missione nei loro studi verso il sacerdozio, furono le signore Bigard, francesi, sollecitate da una lettera scritta il 1° giugno 1889 da monsignor Jules-Alphonse Cousin, vicario apostolico del Giappone meridionale dal 1855, poi vescovo di Nagasaki dal 1891. Fu lui a trovarsi costretto a rimandare a casa dei giovani giapponesi con chiari segni di vocazione sacerdotale, perché non aveva le risorse per farli studiare. Mortificato per la risposta data agli aspiranti seminaristi e indirizzato da una benefattrice, scrisse alle signore Bigard: da questa lettera nacque l’idea dell’Opera.
Erano gli ultimi anni dell’Ottocento, ma da allora l’Opera di San Pietro Apostolo – grazie ai tanti benefattori che la sostengono – aiuta i seminaristi delle giovani Chiese, quando manca l’essenziale per vivere.
Oggi oltre 70mila studenti in Africa, America Latina, Asia e Oceania hanno chi li sostiene sia nella cooperazione spirituale che in quella materiale. Aderire a questa rete vuol dire aiutare i giovani delle missioni a diventare sacerdoti e a mettersi a servizio della propria gente con l’annuncio del Vangelo e la testimonianza della carità.
Spesso i seminaristi sostenuti appartengono a Paesi dove i cristiani sono un’esigua minoranza numerica. Lo testimoniano anche le voci dei rettori che, di passaggio da Roma, visitano la sede della Fondazione Missio.
Come quella di padre Paul Gomes, a capo del Seminario maggiore The Holy Spirit di Dhaka in Bangladesh. Si tratta di un istituto nazionale dove studiano seminaristi provenienti da otto diocesi. Questo Paese è a maggioranza islamica: qui i cristiani sono meno dell’1%.
«Ci sono molte vocazioni e gli studenti vengono soprattutto dalle zone rurali. Ogni settimana i seminaristi vengono inviati nelle diverse parrocchie per esperienze pastorali. Il Seminario organizza anche attività extracurriculari come incontri e dibattiti. Ogni sei mesi gli studenti realizzano una pubblicazione su tematiche di approfondimento», racconta padre Gomes.
Se nella vecchia Europa le vocazioni al sacerdozio continuano a diminuire, in Africa, America Latina, Asia e Oceania continuano ad aumentano. Affinché nessuno sia costretto a rinunciare al proprio progetto di vita per la mancanza di mezzi economici necessari al percorso di formazione, puoi contribuire anche tu attraverso la Pontificia Opera di San Pietro Apostolo.
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