E’ iniziato domenica 30 giugno al CUM di Verona il Corso di lingua italiana per 42 sacerdoti, religiose e religiosi stranieri: 29 arrivano dall’Africa, 13 dall’Asia (e di questi 11 sono indiani). Sono ospitati nella sede del CUM, recentemente ristrutturata, in via Trezza 15 a Verona e si fermano per 8 settimane di corso di lingua italiana.

Divisi in tre gruppi, a seconda della lingua parlata e del livello di partenza, affrontano l’italiano seguiti da insegnanti del CESTIM, ente specializzato in queste didattiche, utilizzando il learning by doing ovvero imparando praticando. E così alle nozioni seguono simulazioni esperienziali ed esercitazioni, sia individuali che di gruppo.

A loro serve la lingua italiana per accedere alle facoltà teologiche o per iniziare impegni pastorali nel nostro Paese. Molti appartengono a congregazioni italiane o che hanno radicate presenze in Italia. Numerosi sono anche i diocesani stranieri in collaborazione con diocesi in Italia.

Lo scopo per molti è acquisire competenze da mettere a frutto nel loro Paese di origine: spesso, infatti, una volta tornati assumo incarichi di insegnamento o di direzione.

La Conferenza episcopale italiana crede molto in questo tipo di formazione, obbligatoria per accedere ai contributi successivi.

«Ci crede – dice don Marco Testa, direttore del CUM – come forma di missionarietà, che non è solo andare, ma anche accogliere chi viene per studio o per impegni pastorali nel nostro Paese».

(Nella foto: i partecipanti all’edizione 2024 del Corso di lingua italiana)