Le Giornate nazionali di formazione e spiritualità missionaria, che si sono aperte oggi – domenica 26 agosto – alla Domus Pacis di Assisi, sono un’occasione per mettersi in cammino e per aprire nuovi orizzonti. Ne sono convinti gli oltre 220 partecipanti alla 16esima edizione dell’appuntamento annuale organizzato dall’Ufficio CEI per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese, il cui obiettivo è quello di “rinnovarsi tutti nella Parola di Gesù”.

Don Michele Autuoro, direttore dell’Ufficio CEI e della Fondazione Missio, nei suoi saluti di benvenuto ha introdotto il tema scelto per quest’anno “Giovani per il Vangelo. Rinnovarsi tutti nella Parola di Gesù”, sottolineando la straordinaria presenza dei giovani al convegno: «E’ il papa – ha spiegato don Autuoro – che chiede a tutta la Chiesa di porre gli occhi sui giovani. Nel messaggio che ha scritto per la prossima Giornata Missionaria Mondiale (il cui slogan “Giovani per il Vangelo” richiama il titolo delle Giornate di Assisi, ndr) Francesco si rivolge proprio ai giovani, con l’obiettivo di parlare a tutti attraverso di loro». Per questo è stato dato un grande spazio alla loro presenza, perché le provocazioni e i sogni dei giovani siano uno stimolo per tutti i partecipanti (di età media adulta) a tornare giovani con la mente e il cuore: una mente giovane, infatti, è aperta alle novità e sa accoglierle, un cuore giovane è capace di trasformare i sogni in realtà.

I giovani protagonisti della liturgia

Con questa predisposizione, i partecipanti sono stati invitati a rendere «fruttuose queste giornate – ha concluso il direttore di Missio – nello scoprire i nuovi cammini per una Chiesa giovane che ha come guida il Vangelo della gioia».

 

 

Suor Alba Nani, direttrice del Centro missionario diocesano di Parma e moderatrice della prima giornata, ha spiegato il percorso tematico scelto, indicato dalle parole VOCAZIONE, FUTURO, PROFEZIA, NUOVI ESODI: «La vocazione – ha detto – è intesa come chiamata alla vita, alla vita cristiana, all’impegno e alla risposta. Questo crea un movimento, un futuro, una profezia» da seguire e strade da percorrere, cioè “nuovi esodi”.

Il tema della vocazione è stato sviscerato nella lectio che il biblista Luca Moscatelli ha guidato sulla traccia biblica della parabola dei talenti (Matteo 25, 14-30): i servi che ricevono i talenti dal loro padrone si trovano di fronte ad un’interpellanza, una missione; tutti sono chiamati ad una responsabilità. «Darsi da fare per far fruttare quanto ci è stato lasciato in uso – ha spiegato Moscatelli – è decisivo per la salvezza del mondo». E se l’ultimo servo – quello che non restituisce niente di suo al padrone ma si limita a consegnargli solo quanto ha ricevuto – è un pauroso, gli altri – quelli che trafficano e producono il doppio – generano vita, sono liberi e inventivi. Questi ultimi hanno un atteggiamento giovane, perché non temono e sono fiduciosi: sono l’icona della vocazione.

Non si può parlare di vocazione senza essere consapevoli dell’importanza della testimonianza. Un esempio è San Francesco, la cui figura è stata ricordata più volte da monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, che ha presieduto la celebrazione eucaristica. Le indicazioni del Poverello in merito a come predicare, cioè a come essere missionari, sono più attuali che mai: «Francesco – ha ricordato il vescovo nell’omelia – invita ad andare tra i saraceni (cioè tra i musulmani, ndr) esprimendo la propria identità ma rimanendo sottomessi a qualunque umana creatura per amore di Dio: è questo un atteggiamento che definisce lo stile della missione» anche oggi.

Il tema della prima giornata, la “vocazione”, è stato affrontato anche

Don Pascolini e suor Nani

da don Riccardo Pascolini, presidente del Forum degli oratori italiani e incaricato regionale per la Pastorale giovanile dell’Umbria. Poiché il tema delle Giornate di Assisi è anche in linea con quello del Sinodo dei vescovi dedicato a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, che si terrà a Roma il prossimo ottobre, il sacerdote ha aiutato i partecipanti a dare uno sguardo “Verso il Sinodo… con i giovani”. Sottolineando l’importanza di stare con loro e di ascoltarne esigenze, domande e richieste, don Pascolini ha tratteggiato l’excursus dei lavori che hanno portato alla preparazione del Sinodo ed ha concluso: «La nostra forza è proporre ai giovani esperienze radicali, come può essere un viaggio in un Paese di missione» consapevoli che «l’esperienza missionaria è un ambito privilegiato per il discernimento» e per ridestare nel cuore dei giovani la vocazione.