Il 24 marzo 2023 ricorre la trentunesima Giornata dei Missionari Martiri. Come noto la celebrazione è collocata nel giorno dell’uccisione di monsignor Oscar Romero, avvenuta nel 1980, a memoria del suo impegno al fianco del popolo salvadoregno, oppresso da un regime elitario incurante della sorte dei più poveri e dei lavoratori.
L’uccisione di monsignor Romero – All’epoca dei fatti, la morte dell’arcivescovo di San Salvador per mano di un sicario degli squadroni della morte agli ordini del governo non passò inosservata. Tra i contadini e gli operai, i quali sin da subito gli attribuirono l’appellativo di Santo de America, nacque un vero e proprio culto, immagine degli oppressi che si rialzavano contro l’oppressore: il proprio Paese, che fino a quel momento li aveva considerati scarti di una società che necessitava di evolversi, ad imitazione del modello degli Stati nordamericani, sfruttandone la forza lavoro, impiegando donne a bambini per sminare i campi, placando ogni rivolta aprendo il fuoco sulla folla. Proprio in occasione del funerale, al quale partecipavano in migliaia chiedendo giustizia per il fratello, padre e guida assassinato, l’esercito mitragliò sui fedeli. Fu un massacro senza misura. Negli anni a venire, numerose donne e uomini iniziarono a recarsi in pellegrinaggio sulla sua tomba e presto la storia e il nome di Oscar Romero si diffusero nel mondo, dando vita ad iniziative e reti di preghiera per gli ultimi e gli impoveriti.
La nascita della Giornata dei Missionari Martiri – Nel 1992 l’allora Movimento Giovanile delle Pontificie Opere Missionarie, oggi Missio Giovani, propose alla Chiesa italiana la celebrazione di una Giornata che facesse memoria di quanti ogni anno perdono la vita durante il proprio servizio pastorale. I giovani scelsero come data il 24 marzo, affinché fosse chiaro che le sorelle e i fratelli uccisi, poiché fedeli al Vangelo fino all’ultimo istante, sono germogli di una fede nuova, rafforzata dall’impegno a prendersi cura di chi soffre o è schiacciato da sistemi ingiusti e scarsamente inclusivi.
Due suore italiane uccise nel 2022 – Anche quest’anno, ci giungono notizie di tante, troppe sorelle e fratelli uccisi in missione. Non possiamo non ricordare con particolare attenzione suor Maria De Coppi, missionaria comboniana, uccisa in Mozambico nel corso di un’azione terroristica, e la piccola sorella del Vangelo, suor Luisa Dell’Orto, assassinata in un agguato tra i vicoli della capitale di Haiti. Entrambe hanno speso l’intera vita rispondendo ai bisogni di due popoli martoriati da guerre, calamità, criminalità e soprusi. La loro testimonianza ci ricorda che persino in quei luoghi dimenticati da tutti e abbandonati alla sorte atroce della sopravvivenza, il Vangelo è più vivo che mai e nutre la forza di andare avanti, nonostante tutto, di crescere e migliorare, di dare un futuro ai propri figli e dignità a chi soffre la miseria.
“Di me sarete testimoni” – Per l’edizione 2023 della Giornata, abbiamo scelto di proporre la citazione “Di me sarete testimoni” (At 1,8), che ci ha già accompagnati durante il mese missionario (ottobre scorso). Il calzante invito di Gesù, rivolto agli apostoli, risuona forte ancora oggi in chiunque scelga di raccoglierlo: è l’invito a farsi prossimi, ad imitare il Maestro nella vicinanza a chi sta al nostro fianco, a raggiungere coloro tanto distanti da sentirsi smarriti, ad abbattere i muri del pregiudizio, a soccorrere chi è nel bisogno.
Guarda qui il video (prodotto da Luci nel Mondo per la Fondazione Missio) che spiega il significato della Giornata e presenta il tema scelto per l’edizione 2023.
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Qui trovi tutto il materiale prodotto da Missio Giovani per l’animazione missionaria della Giornata dei Missionari Martiri.