
In ogni numero di “Popoli e Missione”, all’interno dell’Inserto PUM, a firma della nostra collaboratrice Loredana Brigante viene pubblicato un articolo che presenta un Centro missionario diocesano (CMD). Volentieri lo rilanciamo anche sul sito di Missio, certi che possa essere un’occasione di conoscenza vicendevole e uno stimolo di confronto per tutti i Centri missionari delle varie diocesi d’Italia. Questa nuova “Finestra sulle diocesi” accompagna nel Centro missionario diocesano di Firenze, con l’intervista al direttore don Roberto Tempestini.
Ha sempre avuto la passione per la missione della Chiesa, don Roberto Tempestini, direttore del Centro missionario diocesano di Firenze, che ha già svolto questo servizio dal 1984 al 1993. «Ho avuto modo di conoscere diverse realtà, anche grazie alle visite ai missionari fiorentini che monsignor Piovanelli faceva tutti gli anni, ed ho imparato tanto», dice il sacerdote. “Viaggiando si impara”. Così si chiama il corso di educazione alla mondialità che da 32 anni consente ai partecipanti di vivere un’esperienza missionaria nel periodo estivo. «Scegliamo destinazioni diverse, all’estero e in Italia, presso i nostri vari fidei donum».
Uno, don Marco Paglicci, è a Salvador de Bahia «dove dal 1965 si sono alternati 12 sacerdoti»; poi, sempre in Brasile, nel Tocantins, c’è don Tiziano Scaccabarozzi. In Perù, da più di 10 anni, opera don Leonardo Mazzei; in Bolivia, una coppia e una giovane. «Tra i rientrati, c’è il nuovo arcivescovo di Firenze, monsignor Gherardo Gambelli».
Anche l’equipe – «che è il cuore del Cmd» – è molto variegata, segno di una ricchezza che non conosce confini. «Siamo in 13-14: oltre a me, all’ex direttore don Sergio Merlini, a Giuliana Masini e a dei collaboratori e dei volontari laici, ci sono anche i fidei donum rientrati, due missionari Comboniani (nella cui sede ci incontriamo) e il centro missionario dei Frati francescani».
Con le ultime due realtà citate c’è una bella collaborazione. I Comboniani, per esempio, si occupano dell’accoglienza in diocesi dei sacerdoti stranieri, in servizio pastorale o studenti della Facoltà Teologica.
«Si fa inoltre una pastorale integrata». Con l’Ufficio catechistico, ogni anno, dal 1992, si prepara il libro biblico, un sussidio per adulti; con la Caritas e il Centro Studi “La Pira” si va nelle scuole per parlare di stili di vita e salvaguardia del Creato; con l’Ufficio Migrantes e quello di Pastorale Giovanile, si organizzano altre iniziative.
Quando don Roberto ci parla della Veglia per la GMM e per i Missionari Martiri (entrambe decentrate), dell’Avvento di Fraternità e degli incontri regionali e nazionali, ci tiene a sottolineare: «Non siamo solo attività, né siamo un centro delegato. Vorremmo essere soprattutto un richiamo all’interno della diocesi, per ricordare a tutti che ciascuno è missione».