Ma che ci fanno tutti questi missionari ad un festival? Se lo è chiesto Monica Mondo, giornalista di TV2000, introducendo la serata “Mission is possible” nell’Auditorum San Barnaba gremito di persone, riunite per assistere ad una serata ricca di ospiti e di testimonianze. La prima è stata quella di suor Caterina Giraudo, del Movimento contemplativo di Charles di Foucauld, rapita per tre mesi e mezzo in una cittadina del Kenya, al confine con la Somalia. Racconta suor Caterina: <<Alcuni giovani hanno fatto irruzione nella missione e ci hanno portato via. Ci hanno fatto correre e poi salire su alcune macchine. Di colpo i guerriglieri sono partiti nella boscaglia a tutta velocità tra rovi e strade sterrate. Ma abbiamo subito sentito che non eravamo sole, ci siamo affidate a Dio. Sono passate sette ore di viaggio e il convoglio si è fermato, alcuni parenti sono venuteia guardarci dai finestrini. Ci hanno chiesto: “ siete cristiane o musulmane?”. “Vogliamo bene a tutti nel nome di Dio” abbiamo risposto. Non siamo state rapite per motivi religiosi, la gente ci vuole bene. Sono infermiera, Dio mi ha chiamato ad andare in missione, a seguirlo . Nei villaggi erano tutti musulmani, ma erano gente meravigliosa, anche se come dappertutto ci sono le miserie umane. No, nei giorni del rapimento non ho avuto paura anche se non sapevamo come poteva finire questa avventura e il martirio fa paura a tutti. Alla fine ti accorgi che Dio non ti abbandona mai,noi possiamo legargli le mani, ma lui c’è sempre>>.
Dopo suor Giraudo è salito sul palco don Carlo Tartari, direttore del CMD di Brescia, la città che sta vivendo una pacifica e colorata invasione di missionari. <<E’ una bella Brescia, quelsta – ha detto don Carlo – la terra che negli anni ha visto partire tanti missionari, che ha ricevuto il dono grande di tante chiamate, ora vuole restituirlo, aprendo le porte della città e del cuore dei bresciani. Non vogliamo guardare solo al passato ma soprattutto al futuro. Prima di internet c’erano i missionari che scrivevano dalle terre di missione e oggi questo vissuto ha bisogno di essere ancora raccontato con la loro voce>> .La musica di Arsene Duevi, musicista togolese, ha creato una magica atmosfera di suoni che hanno portato l’anima dell’Africa nel cuore di Brescia. Ma il clou della serata è stata l’intervista al cardinale Luis Antonio Tagle che ha risposto con la sua arguzia, intelligenza e simpatia alle più svariate domande. << Ciao Monica, non sei stanca? Io si, ma non importa>> ha esordito con il suo sorriso contagioso. Parlando di Evangelii Gaudium, ha sottolineato il linguaggio semplice con cui papa Francesco comunica grandi concetti di fede. Ma la verità è – ha detto il cardinale- << che ogni messaggio si comunica prima col volto e poi con le parole. Perché i filippini sorridono sempre? Un popolo che ha sofferto molto sa sorridere, conosce la gioia della resurrezione>>. Il papa dice di lui che è un grande comunicatore, <<quale è l suo segreto?>>, gli ha chiesto Monica Mondo. <<Si comincia a comunicare dopo avere ascoltato. La virtù dell’ascolto oggi manca molto, tutti parlano in fretta, il mondo è diventato rumoroso. Ho imparato la parola di Dio non solo in seminario, nelle scuole ma soprattutto dagli ultimi. La fede è un dono del signore, ma cresce con la preghiera>>.