La 67esima edizione del Convegno missionario nazionale dei seminaristi, apertosi oggi – mercoledì 10 aprile 2024 – a Loreto e organizzato da Missio Consacrati, non poteva che prendere il via con la visita al Santuario della Santa Casa.
Non per fare una visita turistica o un’immersione tra le bellezze artistiche qui racchiuse, ma per prendere spunto da ciò che questo “luogo parlante” trasmette: la reliquia della Santa Casa è l’icona della casa di Dio in mezzo a noi, è l’icona della famiglia, è l’icona del “sì”, è l’icona del “nulla è impossibile a Dio”.
I circa cento partecipanti arrivati dai vari Seminari d’Italia sono stati accolti dal vescovo della prelatura di Loreto, monsignor Fabio Dal Cin, che si è rivolto ai futuri sacerdoti descrivendo il convegno appena iniziato come «una grande opportunità per il vostro cammino di formazione».
Riguardo all’esperienza «che siete chiamati a vivere in questi giorni, credo che si arricchisca di una grazia particolare: la grazia del servizio. Pensiamo all’icona della visitazione di Maria che raggiunge la sua parente Elisabetta.
Allenatevi – ha detto il vescovo ai seminaristi – sin da ora a essere al servizio, a essere missionari. Abbiate disponibilità alla dimensione missionaria, perché è una conditio di autenticità» della vocazione sacerdotale.
E’ importante, infatti, andare incontro al mondo, come hanno sottolineato anche le voci dei visitatori dei Seminari: si tratta di missionari che, dopo molti anni a servizio di Chiese sorelle nel Sud del mondo, sono rientrati in Italia e oggi, tra gli altri impegni, hanno quello di visitare tutti i Seminari d’Italia per incontrare i giovani in formazione al sacerdozio e sensibilizzarli all’animazione missionaria per conto della Pontificia Unione Missionaria (Pum).
Nel momento di introduzione di questo pomeriggio, tutti i visitatori partecipanti al Convegno si sono presentati e hanno testimoniato ai seminaristi la gioia della missione. Tra le loro voci, quella di padre Dino Tessari, degli Oblati Maria Immacolata: «Sono prete da 57 anni e per 30 anni ho girato il mondo. Ho capito che se ami Gesù, devi annunciarlo. Vi auguro – ha detto ai seminaristi – che possiate sempre essere felici di annunciare Gesù agli altri, perché vuol dire che lo avete già conquistato».
Dalle loro esperienze di missionari ad gentes è scaturito che la missione è un cammino, un punto di partenza, proprio come i discepoli di Emmaus testimoniano: questi, ha detto don Valerio Bersano, segretario nazionale di Missio Consacrati, «conquistati dalla buona notizia dell’incontro con Gesù risorto, si sono messi in cammino con lo stile del servizio, per andare ad annunciarla a tutti».
Richiamando il tema del Convegno, “Cuori ardenti, piedi in cammino”, icona evangelica dei discepoli di Emmaus che incontrano il Risorto, don Bersano ha sottolineato che in questi giorni si vuole «favorire il clima dell’ascolto, per assimilare la lieta notizia del Vangelo, passione della nostra vita. E l’abbondanza dei significati di questo luogo aiuta. Questo è il luogo dove la Parola di Dio è stata offerta in punta di piedi ad una ragazza in ascolto che ha detto “sì”. Ma non si è fermata lì; subito si è messa in viaggio per raggiungere la parente Elisabetta. Predisponiamoci ad ascoltare, perché la Parola di Dio risuoni in noi come è risuonata in Maria. E ci faccia ardere il cuore e mettere in cammino». Come per i discepoli di Emmaus e per Maria.
Anche don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio, nel suo saluto ai seminaristi si è detto convinto che «alla fine di questi giorni di Convegno, molti sogneranno la missione ad gentes».
La prima giornata si è conclusa con un momento di convivialità e presentazione di tutte le delegazioni presenti, arrivate dai vari Seminari d’Italia. I “padroni di casa”, ovvero i giovani del Seminario regionale delle Marche, con sede ad Ancona, hanno guidato e animato la serata.