Si è tenuto lunedì 24 maggio l’ultimo dei cinque webinar formativi di Agorà della Mondialità dal titolo “Giù la maschera dagli occhi: verso il 2030… Come agire qui e ora?”.
Agorà della Mondialità è il network di formatori che lavorano nelle scuole e nelle parrocchie, coordinato da Missio, e che quest’anno ha voluto approfondire gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Nell’ultima tappa, guidata da Mariagrazia Salmaso, formatrice e direttrice del Centro missionario diocesano di Vittorio Veneto, si è parlato di tre esperienze che mettono in pratica alcuni degli obiettivi.
Per prima ha preso la parola Maria Grazia Porcari di Caritas Piacenza, che ha illustrato il progetto Prossima Fermata che coinvolge direttamente il Comune, una comunità (la parrocchia di Cadeo), i giovani del territorio e soprattutto varie situazioni di disagio. «Non si è scelto l’assistenzialismo ma il lavoro come forma di reintegro di varie situazioni di svantaggio: dal carcere alla migrazione, al disagio giovanile», ha affermato Porcari. «L’obiettivo del progetto è ricreare fiducia, ridare dignità, puntare sul lavoro coinvolgendo la comunità: sono gli obiettivi 8, 12 e 15 dell’Agenda». E così, con una cascina messa a disposizione e due ettari di terra da coltivare, sono nate diverse iniziative: dall’orto alle produzioni agricole, dalla trasformazione di prodotti (come le confetture) all’accoglienza.
La seconda testimonianza è stata di Elena Brigo della cooperativa sociale Pantarei, che nel veronese si occupa di integrare nel mondo del lavoro situazioni di disagio mentale sfatando molti luoghi comuni, come quello, afferma Brigo, «che i malati psichiatrici non sono adatti a lavori di relazione». Sul lago di Garda la cooperativa gestisce un albergo con annesso ristorante, una lavanderia a Bussolengo che impiega ben 10 soci lavoratori, e un bar inserito nel parco di Villa Buri, alle porte di Verona. «Il lavoro è impegnativo anche perché gli assistiti in varia forma rappresentano il 75% dei soci lavoratori, però ci stiamo prendendo delle belle soddisfazioni», conferma Brigo.
L’ultima esperienza è stata raccontata da Lucia Vesentini e riguarda la rete Verso, un’associazione non profit di Verona che ha la finalità di «affrontare la sfida legata agli obiettivi dell’Agenda 2030 e di contribuire alla creazione di Bene Comune con un approccio fortemente orientato alla messa in rete di scuole, imprese, associazioni, amministrazioni locali, cittadini ed esperti di sostenibilità». «La nostra vision – continua Vesentini – #planet&humansfirst ci porta a immaginare un mondo dove le persone si sentano parte di un ecosistema, la casa comune, da mettere al centro del proprio agire e di cui prendersi cura, generando valore per la comunità».
L’Agorà della Mondialità sta già progettando il cammino formativo da proporre per il prossimo autunno.