La missione è laddove c’è condivisione: spesso non serve andar troppo lontano. Lo raccontano Sara ed Emma, due ragazze di Treviso che due anni fa sono andate a vivere in canonica.
“I nostri parroci ci hanno proposto nove mesi di vita comunitaria: era il 18 settembre del 2016 e noi due abbiamo accettato, così siamo andate a vivere in canonica dove abbiamo cercato di condividere per tutto il tempo il pranzo, la cena, gli spazi e l’idea di missione“, racconta Sara.
“La prima attività che ci hanno proposto appena siamo arrivate lì, da sole, dandoci un appuntamento a metà strada, è stata quella di lavarci i piedi a vicenda. E così abbiamo capito la difficoltà del lasciarci servire“, racconta alla platea del Comigi.
“Quello che stavamo facendo era una specie di esercizio: essere missionari a casa propria è più difficile che esserlo fuori”, dice anche Emma.
“Quando si è insieme la paura del giudizio può essere superata e questo lo abbiamo sperimentato. Abbiamo messo in pratica l’accoglienza e anche il rimanere nelle difficoltà e nelle fatiche sapendo che c’è qualcuno cui far riferimento. Per noi questa è missione”, spiegano le due ragazze.
La loro testimonianza serale, durante la veglia di preghiera e musica, è stata seguita da una lettura e meditazione da parte del Vescovo Francesco Beschi, che leggendo il vangelo della fuga in Egitto di Giuseppe e Maria ha detto: “I poveri sono sempre in fuga, vengono sempre cacciati da qualche luogo e da qualcuno. Ma con Gesù si affaccia una nuova terra promessa: Dio è là dove l’uomo è in pericolo. La realtà si capisce meglio a partire dalla periferia”.
“Noi siamo chiamati ad una nuova esperienza di liberazione – ha detto – Cari giovani siate sempre con i poveri, siate sempre col vangelo perché questo il centro del nostro partire”.