Marcelo, Angela, Peter, Giuseppe, Kenniso: sono loro i cinque ragazzi protagonisti di altrettanti video cartoon realizzati per lanciare le Schede dell’Itinerario formativo 2023/2024 ideato da Missio Ragazzi per l’animazione missionaria di bambini e preadolescenti.
Disponibili sul canale YouTube della Fondazione Missio, i video raccontano storie di “cuori feriti” che, grazie all’incontro con Gesù, si trasformano in “ardenti”.
Le voci narranti sono quelle dei missionari che hanno avuto la fortuna di conoscere questi ragazzi. Sì, fortuna: perché le suore e i sacerdoti, testimoni degli incontri con Marcelo, Angela, Peter, Giuseppe, Kenniso, non esitano a ringraziare il Signore per quello che hanno imparato da questi ragazzi.
Ecco allora suor Expedita Pérez Leon, missionaria comboniana, che racconta l’esperienza del piccolo Giuseppe: un bambino di otto anni, iracheno, scappato dal suo Paese con i suoi genitori e nonni. Suor Expedita conosce Giuseppe in Turchia, quando il bambino si rivolge alla suora dicendole: «Sister, chiedi ai cristiani della tua terra di pregare per tutti i cristiani dell’Iraq e di altri Paesi, perseguitati a causa della fede, perché noi possiamo rimanere fedeli e crescere nella fede. Non è facile, ma noi possiamo con l’aiuto di Dio». La profondità di Giuseppe commuove tutti. Questo giovane cuore ardente, pur essendo scappato da piccolissimo, ha vissuto ascoltando la sofferenza e le difficoltà dei suoi familiari. L’esperienza di Giuseppe e della sua famiglia viene raccontata nel video cartoon “Giuseppe, il bambino che chiede di pregare per i cristiani perseguitati”.
In un altro video, suor Expedita racconta anche la storia di Peter, 12 anni. Fuggito dalla guerra in Sud Sudan, dove era stato costretto a vivere in assenza delle più basilari norme igieniche, era rimasto vittima di una grave malattia che lo aveva portato alla cecità. Ma non si è dato per vinto e con l’aiuto della missionaria è riuscito a dare una svolta alla sua vita. La storia di Peter è raccontata nel cartoon “Peter, quando la sete di conoscenza ti fa aprire gli occhi”.
Nel video “Kenniso: l’incontro con Gesù gli ha cambiato la sua (breve) vita”, la voce narrante è quella di don Nicola De Guio, sacerdote fidei donum della diocesi di Padova, missionario in Etiopia. «Kenniso lo abbiamo conosciuto nella comunità di Kokossa quando aveva sei anni: si era presentato per chiederci aiuto per una grave ustione alla testa. Vedendo come noi missionari lo avevamo accolto e ci prendevamo cura di lui, aveva iniziato a frequentare la comunità cattolica, a partecipare agli incontri di catechesi e alla Messa, ad interessarsi di tutto. Nel frattempo la ferita sembrava rimarginarsi». Invece nell’ultimo anno la situazione si è aggravata, fin quando ad Addis Abeba con una lastra cerebrale i medici si sono accorti che l’infezione si era fatta più profonda e a nulla sono servite le cure e la radioterapia. Nella capitale, Kenniso era stato ospite di una comunità di suore che si ispirano a san Charles de Foucauld. Queste religiose raccontano che negli ultimi mesi, pur nella sofferenza, il ragazzino aveva fatto grandi passi avanti nella fede e si ritirava spesso in silenzio e in preghiera nella loro cappellina. Così, alla luce del suo cammino interiore e delle poche speranze di guarigione, «una mattina – racconta don Nicola – alle 5.15 abbiamo celebrato la Messa e Kenniso ha ricevuto per la prima volta l’eucaristia: un’emozione forte per tutti. Nelle settimane successive, siamo andati a trovarlo per portargli la Comunione e la santa Unzione. Purtroppo poco dopo si è spento, ma con il sorriso e la serenità di chi ha incontrato Gesù».
In “Angela, la bambina che chiede ai missionari: voglio pregare con voi”, è fra Ruel Ababon Jumao-as a raccontare. Il sacerdote, della famiglia religiosa dei Figli di Sant’Anna, vive a Quezon City, quartiere molto povero della periferia di Manila, capitale delle Filippine. Angela e la sua famiglia stanno nei sobborghi di Manila ma non hanno una casa e neppure una baracca o un qualcosa di simile. Stanno per strada e, per guadagnarsi da vivere, per tutto il giorno girano con dei carretti (“caretton” in lingua locale) tra le vie della città e raccolgono cartone, plastica e qualsiasi altro materiale possa essere venduto. Un giorno Angela «ha bussato al portone della nostra casa. Perché ha fame, penserete voi. No, non per questo motivo», racconta fra Ruel. E il video cartoon svela il perché.
Infine ecco il racconto di suor Loreta Beccia, missionaria comboniana che all’epoca di questa storia si trovava in Ecuador, e lavorava in una scuola superiore gestita dalle Pie Madri della Nigrizia. Marcelo era uno studente di 16 anni, da piccolo era stato abbandonato dal padre, e la madre era sempre stata troppo poco concentrata su di lui. Era arrivato in quella scuola al suo penultimo anno di superiori. «Io ero alla mia prima esperienza missionaria – racconta suor Loreta – e in quella circostanza mi lasciai guidare dalle parole di san Daniele Comboni: “Dobbiamo stare accanto agli ultimi, ai più abbandonati”. Così presi il coraggio di mettermi dalla parte di Marcelo e dissi: “Se cacciate lui, dovrete mandare via anche me”. Siamo rimasti entrambi. E oggi Marcelo è la gioia di tutti». Cos’era successo? «Purtroppo Marcelo consumava droga, che lo rendeva dipendente e gli faceva dare il peggio di sé. Un giorno ha compiuto un grave atto violento e gli fu prospettata l’espulsione». Fu in quell’occasione che suor Loreta prese le sue difese. «Da quel momento abbiamo camminato insieme, si è fatto aiutare, ha cominciato a credere in sé stesso e nelle sue capacità e ha aiutato chi lo circondava a credere in lui». Nel video cartoon “Marcelo, il cuore trasformato” puoi scoprirne di più.