“Il nostro è un carisma di cui la Chiesa avrà sempre bisogno. Infatti la Chiesa sarà sempre missionaria e ci sarà dunque sempre la necessità che tutto il Popolo di Dio sostenga la missione della Chiesa”. Con queste parole, mons. Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie Opere Missionarie (Pom), ha aperto stamane l’Assemblea generale annuale dell’organo missionario alla Fraterna Domus di Sacrofano (Roma).
“Curare la formazione dei Direttori nazionali e dello staff delle Direzionali nazionali è stata una delle priorità indicate dall’Assemblea generale dello scorso anno”, ha ricordato l’arcivescovo, che ha citato a questo proposito i tre Seminari svolti, che integrano i tre giorni di formazione per i nuovi Direttori, “in modo che un avvicendamento del direttore non comprometta il lavoro della direzione”, e la redazione di brevi orientamenti per i nuovi Direttori nazionali. Un’altra sollecitazione importante, è stata quella di coltivare il rapporto con i vescovi, “perciò ho cercato in questi mesi di incontrare i vescovi in diverse occasioni” ha detto mons. Dal Toso, citando le visite ad limina, quando le diverse Conferenze episcopali vengono a Roma, e quelle nelle loro sedi nazionali, oltre agli incontri con un centinaio di vescovi presenti al Congresso Missionario Americano (Cam 5).
Il prossimo Congresso Missionario Americano a Puerto Rico
“Il lavoro di sensibilizzazione è stato reso più semplice anche per la celebrazione del Mese Missionario Straordinario nell’ottobre di quest’anno – ha proseguito -. La preparazione di questa celebrazione ci ha chiesto molte energie, ma ne è valsa la pena, perché l’eco è molto positivo e molto forte. Significa che possiamo ancora contare sulla sensibilità missionaria di una notevole parte della Chiesa”. Il presidente delle Pom ha quindi definito il Cam “un bel segno di impulso missionario per tutto il continente americano, con una partecipazione di più di 2.500 delegati da tutta l’America”, e ha informato che per il prossimo Cam, che si terrà a Puerto Rico, l’indicazione è stata quella di tenere in conto gli anniversari del 2022: 400 anni della Congregazione, 200 anni delle Pom, 100 anni dal riconoscimento pontificio, per dare al Congresso Missionario una vera impronta di missione ad gentes. “Questo per almeno tre motivi: è importante distinguere – non separare – la pastorale ordinaria, dalla missio ad gentes; ci sono vaste zone delle Americhe dove la missio ad gentes è ancora necessaria; la missio ad gentes apre le Chiese particolari ad uno sguardo universale.”
Nel futuro una maggiore intensità missionaria
Mons. Dal Toso quindi ha condiviso con l’Assemblea alcune sue preoccupazioni: la necessità di dare un fondamento teologico solido all’attività missionaria delle Pom e il trend negativo della disponibilità finanziaria, che richiede metodi nuovi di raccolta e finanziamento per poter continuare a garantire il servizio delle Pom. Guardando al futuro, l’arcivescovo ha detto tra l’altro: “Come intuisce bene il pontificato di Papa Francesco noi andiamo verso un periodo di maggiore intensità missionaria e di necessità missionaria, sia nei territori classicamente ad gentes che nei territori di più antica tradizione cristiana. Il ruolo delle Pom perciò non andrà diminuendo, ma crescendo, esattamente per tenere vivo lo spirito missionario, di cui la Chiesa avrà sempre maggiore bisogno”. Su questo tema si sono tenuti gli incontri continentali delle Pom, i cui risultati verranno analizzati e tenuti in considerazione per l’attività futura.
L’importanza della teologia della missione, scelta come “tema pastorale”
Passando quindi ad introdurre i lavori dell’Assemblea generale che si concluderà il prossimo 1° giugno, l’arcivescovo ha sottolineato l’importanza della teologia della missione, scelta come “tema pastorale” in quanto, ha spiegato, “nei miei incontri con il mondo missionario mi sono reso presto conto che c’è bisogno di una riflessione più approfondita su temi cruciali. Senza una vera motivazione ragionata, anche la nostra attività di animazione resta limitata”. (S.L. – Agenzia Fides)