Manca soltanto l’equivalente di 2.000 euro per completare la costruzione della nuova chiesa nella parrocchia di Inauaia, in Papua Nuova Guinea.
Può sembrare una piccola somma, ma in una realtà dove la povertà è endemica e la popolazione vive di agricoltura, questa cifra è introvabile.
Ecco perché la comunità locale si è rivolta alle Pontificie Opere Missionarie che sono, peraltro, l’unico organismo che elargisce aiuti per l’attività pastorale.
Il progetto (n.48) “Completamento della costruzione della chiesa Holy Rosary a Inauaia” è indispensabile poiché la cappella che fino ad oggi veniva usata per le celebrazioni, costruita in bambù e foglie di cocco, si è ammalorata ed è crollata.
Questo luogo era stato fabbricato dai parrocchiani della zona di Mekeo (dove si trova la parrocchia) utilizzando il materiale disponibile in natura e recuperato nella vegetazione circostante.
Anche per la nuova chiesa la comunità parrocchiale si è rimboccata le maniche: tutti i fedeli, infatti, hanno concretamente partecipato alla costruzione dando la propria disponibilità per tagliare il legno dalle foreste e realizzare la nuova struttura.
Però adesso c’è la necessità di completare l’edificio con materiali di costruzione che non si trovano in loco e per la parrocchia è difficile recuperare i fondi per acquistarli: un aiuto esterno per portare a termine la costruzione è quindi indispensabile.
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