«La prima volta che siamo entrate nel carcere di Civit pensavamo che sarebbe stata l’ultima: io non ero mai andata lì dentro, volevamo solo vedere le condizioni in cui vivono i reclusi», magari per denunciarle, racconta suor Margherita Tiburzi, oltre 60 anni di vita religiosa, molti dei quali trascorsi come missionaria delle Orsoline nella diocesi di Imus, a Sud di Manila.

Suor Margherita è una delle protagoniste di “Ai crocicchi… sulle strade delle Filippine”, uno degli otto docufilm di Luci nel Mondo realizzati per l’Ottobre missionario dalla Fondazione Missio allo scopo di “illuminare” segmenti silenziosi della missione in Asia, Africa e America Latina.

«Dopo quella volta in realtà sentimmo un forte desiderio di tornare – racconta la missionaria –. Non volevamo sapere cosa avessero fatto quelle persone per finire in carcere, non ci interessava. Ma non potevamo più dire di non sapere…». E infatti da lì è iniziato un intenso servizio che dura da anni, in questi luoghi di grande sofferenza.

Grazie a suor Margherita e alle altre missionarie scopriamo come si vive negli istituti penitenziari di Manila e nelle periferie malsane dell’immensa capitale filippina.

Il carcere di Quezon City, così come quello di Civit, sono luoghi danteschi: la notte l’aria si fa umida, si fatica a respirare per il gran caldo e per il sovraffollamento. L’ossigeno a disposizione dei carcerati è scarso e si nutre quasi esclusivamente del sudore dei compagni di cella rintanati nei loro cartoni. Qui i missionari hanno un ruolo molto delicato: ascoltare, essere presenti e portare la Parola.

Suor Margherita coordina l’attività di 200 volontari nelle carceri della zona e in questo video racconta di Civit: 400 uomini detenuti, 50 donne con i loro bambini, dove tutte le settimane le missionarie portano sacchi di riso e consolazione che attinge al Vangelo. Il sovraffollamento carcerario nelle Filippine tocca il 463,6% (in Italia il 117,9%), in notevole aumento dal 2016, quando l’ex presidente Rodrigo Duterte (al potere fino al 2022) ha imposto una violenta campagna contro i trafficanti di droga che si è rivelata una criminalizzazione della povertà.

Nel video si parla anche di altre esperienze missionarie, come quella delle suore Ancelle del Santissimo Sacramento nelle periferie estreme di Manila, dove le persone senza casa vivono sotto i ponti. «Siamo andate ad incontrarli e abbiamo scoperto che non erano sporadiche persone, ma erano tantissimi, intere comunità», dice una delle suore nel video.

A Manila opera e vive anche un saveriano: padre Eugenio Pulcini, nelle Filippine da circa un anno e in precedenza missionario in Messico. I saveriani operano nelle Filippine dalla fine del 1991: con loro ci sono una ventina di studenti di teologia, provenienti da varie nazioni, tra cui due filippini. Attualmente vivono in quattro comunità concentrate a Quezon City: due di queste sono dedicate alla formazione per la comunità teologica internazionale e al noviziato.

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