Sorino è l’indigeno yanomami la cui guarigione miracolosa ha portato Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, alla canonizzazione.
Le telecamere di Luci nel Mondo, per uno degli otto docufilm prodotti per la Fondazione Missio in occasione dell’Ottobre missionario, presentano la sua storia tramite la voce di suor Felicita, missionaria testimone sia del ferimento di Sorino, per l’attacco quasi mortale di un giaguaro, sia della sua guarigione miracolosa.
Ma cosa era successo?
Il 7 febbraio 1996 nella missione Catrimani, nel pieno della Foresta Amazzonica brasiliana, a un’ora di aereo da Boa Vista, l’indigeno yanomami Sorino, mentre sta cacciando, viene attaccato da un giaguaro. Gli indigeni corrono alla missione dei Missionari e della Missionarie della Consolata e poi ritornano da lui. Suor Felicita va con loro. Arrivati, vedono Sorino a terra in una pozza di sangue, con il cranio devastato. Suor Felicita si toglie la camicia, fascia la testa, chiama un fratello missionario che arriva con la jeep e lo portano alla missione.
Sorino è ancora vivo e suor Felicita dice agli yanomami, che nel frattempo sono accorsi alla missione, che bisogna trasportarlo con urgenza con un aereo a Boa Vista per le cure. Ma gli indigeni si oppongono ferocemente. Per Sorino la vita è finita e gli spiriti stanno arrivando a prenderselo. Ma Sorino è vivo. Suor Felicita chiama le consorelle che organizzano un aereo per l’evacuazione. Gli indigeni minacciano di morte suor Felicita perché se Sorino muore fuori da Catrimani gli spiriti non lo trovano e si arrabbiano molto. Sorino parte con il piccolo aereo arrivato dopo poche ore e gli indigeni dicono a suor Felicita: «Se Sorino muore a Boa Vista, anche tu morirai».
Sorino a Boa Vista viene operato, la situazione è disperata. E’ il 7 febbraio, giorno di inizio della novena per il beato Giuseppe Allamano. Le missionarie della Consolata che hanno in cura Sorino a Boa Vista mettono una reliquia del loro fondatore sotto il suo cuscino: bisogna pregare e chiedere un’intercessione per salvarlo, per salvare suor Felicita e tutta la missione Catrimani. Sorino nei giorni peggiora, si aspetta solo l’ultimo respiro per dichiararne la morte.
Il 16 febbraio, giorno dell’Allamano, quando entra suor Maria Da Silva nel cambio turno, trova Sorino seduto sul letto che le chiede di mangiare. Sorino è vivo, inspiegabile. Gli yanomami a Catrimani vogliono vedere Sorino, che arriverà dopo qualche mese di convalescenza. Solo allora le frecce contro suor Felicita si sono abbassate e anche la missione Catrimani si è salvata.
Gli yanomami non sono cristiani, seguono gli spiriti e una visione indigena del cosmo. E si interrogano: chi sono questi uomini e queste donne della Missione Catrimani che fanno il nostro bene? Perché?
Sorino è vivo e continua la sua vita normale a Catrimani. La sua guarigione è stata definita miracolosa dalla Chiesa e ha portato Giuseppe Allamano alla canonizzazione.
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