“Nella più grande baraccopoli di Bangkok, in quanto missionari, il prenderci cura dell’altro è per noi un’esigenza. Non possiamo vivere senza ricevere cura dagli altri ed offrirla”.
Sono le parole di padre Alex Brai, missionario saveriano in Thailandia, comparso nella video testimonianza di stamani durante i lavori del Comigi.
Con la seconda azione indicata da Papa Francesco e da Missio Giovani, quella del ‘prendersi cura’, si apre questo terzo momento di Convegno Missionario Giovanile a Sacrofano.
La riflessione biblica affidata alla teologa Rosanna Virgili e a don Nicola Agnoli prende le mosse dalla parabola del Buon Samaritano dal Vangelo di Luca.
“E’ necessario prima ascoltare il grido di chi a migliaia di chilometri da noi chiama, e ha bisogno, e poi partire”, ha detto Virgili. L’ascolto è il primo movimento della cura.
“Che cos’è la vita eterna?” si sono domandati i biblisti. “La vita eterna è una questione d’amore. E’ un desiderio d’amore, è una vita piena di senso”, ha risposto Agnoli.
“Lo spazio sacro dove incontrare Dio è sulle nostre strade, al lato dei burroni scoscesi lì c’è Dio che ci incontra”.
La lectio è stata anticipata da una ‘lettura’ critica dello splendido dipinto eseguito nel maggio 1890 dal pittore olandese Vincent van Gogh sullo steso tema della parabola evangelica.
La missionaria laica Anita Cervi ha commentato: “guardando con attenzione il quadro notiamo un equilibrio instabile delle due figure: è un movimento goffo dei due uomini che quasi si abbracciano.
L’unico umanesimo possibile è quello dell’amore. La domanda da porci è: cosa accadrà a questa persona ferita se non mi fermo io ad aiutarla?”.