“Abri” in francese significa “riparo” ed è proprio quello che trovano i bambini con disabilità motorie che vengono accolti al Centro omonimo
a Ouakam, un quartiere tradizionale di Dakar, capitale del Senegal.
Questa struttura è tra quelle che beneficeranno delle offerte raccolte durante la prossima Giornata Missionaria dei Ragazzi, sia con i soldini inviati dai più piccoli che si impegnano ad aiutare i loro coetanei nel bisogno, sia con la colletta raccolta in tutte le parrocchie d’Italia.
Nel Centro “L’Abri” le Suore di San Tommaso di Villanova (in francese Sœurs Hospitalières de Saint Thomas de Villeneuve), congregazione nata nel 1661 in Francia, supportano i bambini in ogni necessità. Lo fanno da quando la struttura è stata affidata loro da Roger Colle, una persona gravemente disabile di Rambouillet che nel 1976 aprì il Centro per fornire assistenza e supporto ai bambini affetti da poliomielite: dalla morte del sig. Colle, le suore missionarie hanno preso in carico “L’Abri” con l’intento di continuare la sua opera.
“Si entra strisciando e si esce correndo”: è il motto che si trova scritto a caratteri cubitali all’ingresso dell’edificio che ospita la struttura. Ed effettivamente chi ha una disabilità, qui trova la forza e l’opportunità di dare una svolta alla propria vita.
Dopo oltre 40 anni di esistenza, questo Centro ha ospitato e cresciuto ben oltre un centinaio di bambini disabili. Alcuni sono riusciti ad ottenere un diploma dall’Università Cheikh Anta Diop di Dakar, mentre altri sono attualmente impiegati in settori professionali.
In origine il Centro accoglieva principalmente bambini con poliomielite. Oggi le disabilità degli ospiti sono diversificate, poiché questa malattia ha conosciuto un netto declino.
La struttura è inserita nella parrocchia Notre Dame de Anges di Ouakam, nella diocesi di Dakar.
Il progetto (n.40) – per il quale è richiesta una somma totale di 9.200 euro – prevede la copertura delle spese per interventi chirurgici, fisioterapia e riabilitazione, cure farmacologiche, acquisto di sedie a rotelle, deambulatori, stampelle e protesi. Le suore missionarie, oltre a curare gratuitamente la salute fisica dei bambini, assicurano anche il loro benessere sociale e spirituale.
Gli ospiti del Centro provengono da diverse regioni del Senegal, senza distinzione di sesso o religione. «Accogliamo tutti i tipi di disabilità, tranne quelle mentali. E per dirvi che rispettiamo tutti, vi assicuriamo che non faremo mai mangiare o bere a nessuno qualcosa che la sua religione gli proibisce», fanno sapere le suore.
Qui trovi la scheda riassuntiva del progetto n.40.
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