In occasione della festa liturgica di Santa Teresa del Bambino Gesù, patrona delle missioni, in calendario per il primo ottobre, l’Unione Superiore Maggiori d’Italia (Usmi) ha ideato una Veglia di preghiera a disposizione per tutte le comunità di consacrate e consacrati.
Con il titolo “Testimoni e profeti”, in linea con il tema della prossima Giornata Missionaria Mondiale, la proposta di preghiera si rivolge alle comunità religiose che nelle diverse realtà locali vogliono organizzarsi autonomamente o con i Centri Missionari Diocesani per vivere insieme la Veglia missionaria.
Il testo, disponibile qui, è stato preparato da alcune consacrate appartenenti a sette istituti religiosi con carisma educativo, insieme a educatrici e educatori delle comunità educanti con cui condividono quotidianamente la missione con bambine e bambini, adolescenti e giovani: «In questa équipe – commentano dall’Usmi – c’è la speranza che la veglia sia tempo di riflessione e preghiera vissuta “sinodalmente”».
L’invito di chi ha ideato la proposta di preghiera è quello di vivere la veglia in un parco o un giardino, all’aperto, immersi nella bellezza del Creato, come segno di cura missionaria per l’umanità e per la madre Terra.
In un tempo particolare, con la pandemia da Coronavirus, le diseguaglianze sociali sempre più accentuate, l’emergenza climatica che si aggrava, «l’umanità e la casa comune della Terra – si legge nell’introduzione alla Veglia – stanno soffrendo». È questo il contesto globale «nel quale celebriamo l’Ottobre missionario: l’essere cristiani, consacrati e laici, giovani e adulti, si gioca tra responsabilità e impegno, tra testimonianza evangelica e azione controcorrente qui e ora».
Tra le voci di testimoni scelti per la proposta di preghiera, si trova quella di suor Adele Brambilla, missionaria comboniana impegnata nel coordinamento sanitario di un ospedale che sorge nella regione più povera della Giordania e tiene le porte aperte ai profughi siriani e non solo (clicca qui per approfondire), e quella di suor Shahnaz Bhatti, religiosa della congregazione di Santa Giovanna Antida, arrivata in Italia il 26 agosto scorso dall’Afghanistan dove operava con l’associazione “Pro Bambini di Kabul”.