«Che tipo di mondo vogliamo lasciare a chi viene dopo di noi?». La domanda di papa Francesco ci accompagna dal 2015, quando è stata promulgata l’enciclica Laudato Si’, a cui lo stesso pontefice ha voluto dedicare un Anno speciale che si è concluso oggi – martedì 25 maggio – con la presentazione della piattaforma di azione www.laudatosi.va.
Ne hanno parlato questa mattina presso la Sala Stampa Vaticana il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, padre Joshtrom Kureethadam, coordinatore della sezione “Ecologia e creato” dello stesso Dicastero, suor Sheila Kinsey, co-segretario esecutivo della Commissione Giustizia, Pace e Integrità del Creato (JPIC) dell’Usmi, e la maestra Carolina Bianchi, animatrice del Movimento Cattolico per il Clima (Gcm).
«In un anno speciale come questo, hanno risposto tante diocesi da tutto il mondo, impegnate in progetti di riforestazione, nella realizzazione di cappelle verdi, nella piantumazione di 700mila alberi nel Sud del Bangladesh, come nell’accrescimento della Grande Muraglia verde in vari Paesi africani» ha detto il cardinal Turkson, spiegando come si tratti dei primi frutti visibili di un tempo speciale in cui l’umanità deve riflettere sul futuro del pianeta.
La Laudato Si’ è una enciclica «che si pone al cuore della tutela dell’ambiente e intorno alla quale si ritrovano a collaborare anche scienziati, esperti, organizzazioni e istituzioni internazionali impegnate nella progettazione di un futuro green. Bisogna pensare nuovi modelli, rifiutare comportamenti di vita discutibili; dobbiamo riconoscere il nostro ruolo di cittadini ecologici e rendere il mondo più verde e un posto migliore, più sano per noi e sostenibile per le nostre vite».
La risposta corretta alla situazione del mondo travolto dalla pandemia di Covid-19 è una vera «conversione ecologia capace di incidere sui modelli economici e sul modo di fare business», ha spiegato suor Kinsey, seguendo il metro della solidarietà e della sostenibilità, orientate al bene comune e al vero sviluppo di tutti i popoli, poiché «il mercato da solo non può risolvere i problemi ambientali e la tecnologia può portare grandi vantaggi, ma avere anche grandi costi umani e ambientali in quanto consente a coloro che dispongono di conoscenze e risorse di dominare l’umanità e il mondo intero».
Indicazioni concrete vengono dalle parole del papa che in un videomessaggio invita a «lavorare insieme per creare il futuro che vogliamo: un mondo più inclusivo, fraterno, pacifico e sostenibile».
Per questo prende vita il progetto Laudato Si’ Action Platform, un cammino di sette anni che vedrà coinvolte in diversi modi le comunità cristiane impegnate ad assumere la dimensione dell’ecologia integrale.
Un cammino che papa Francesco esorta ad affrontare insieme, chiamando all’appello tante realtà: famiglie, parrocchie e diocesi, scuole e università, ospedali, imprese e aziende agricole, organizzazioni, gruppi e movimenti, istituti religiosi.
Tutti possono e debbono collaborare per salvare la Madre Terra e la Casa comune che il progetto di Dio ci ha donato, come spiega: «In un cammino che durerà per sette anni, ci lasceremo guidare dai sette obiettivi della Laudato Si’, che ci indicheranno la direzione mentre perseguiamo la visione dell’ecologia integrale: la risposta al grido della Terra, la risposta al grido dei poveri, l’economia ecologica, l’adozione di uno stile di vita semplice, l’educazione ecologica, la spiritualità ecologica e l’impegno comunitario».