Hanno tutti un comune denominatore i progetti che la Pontificia Opera Infanzia Missionaria (POIM) propone ai fedeli di sostenere: sono sempre a favore dei bambini, in qualunque villaggio del mondo si trovino, e vengono attuati grazie all’impegno dei missionari che non si fermano di fronte alle difficoltà o alle condizioni di vita disagiate, ma condividono tutto con le persone per la quali operano.
Ciascun fedele, indipendentemente dall’età, come dono per l’anno nuovo, è invitato a contribuire ai progetti di sostegno dell’Infanzia nel mondo: che sia un bambino pronto a vivere la prossima Giornata Missionaria dei Ragazzi o un adulto che vuole dare concretezza alla fraternità natalizia, aiutare chi ha più bisogno permette di vivere la solidarietà.
Ecco quattro progetti, a titolo d’esempio, che sostengono l’infanzia nel mondo. Per la presentazione di un quinto, la cui realizzazione è prevista in Cambogia, clicca qui .
BURKINA FASO
Al “Camp Kizito” per diventare costruttori di pace
Il progetto “Camp Kizito” è un campo-scuola che ha come obiettivo quello di sviluppare nei bambini il rispetto di sé e degli altri.
In Burkina Faso, oggi più che mai è urgente preparare la coscienza di bambini e adolescenti così che possano essere costruttori di pace e unità nel loro ambiente di vita.
Il campo si svolgerà nel mese di agosto e avrà la durata di 15 giorni. A partecipare saranno circa 300 bambini tra i 6 e i 14 anni, che vivranno insieme. Attraverso gli incontri di catechesi, potranno conoscere Gesù e scoprire l’importanza della fede. Inoltre, facendo esperienza di convivenza pacifica e di collaborazione, i bambini impareranno ad accettarsi e sostenersi a vicenda. Per organizzare il suddetto campo vocazionale è necessario coprirne le spese.
PAPUA NUOVA GUINEA
Lezioni per tornare a studiare
Non è per mancanza di volontà o d’impegno, se molti bambini della diocesi di Port Moresby lasciano la scuola o addirittura neppure la iniziano. In quest’area della Papua Nuova Guinea la povertà è tanta e spesso i figli sono costretti a lavorare per portare qualche soldo in famiglia. Questo rende impossibile studiare. Nel Paese la scuola non è obbligatoria ed è gratis solo per i primi due anni. Soltanto la metà dei ragazzi completa le primarie.
Le suore Figlie di Maria Immacolata hanno individuato 100 ragazzi che hanno lasciato la scuola in un villaggio della zona e per loro hanno ideato un progetto missionario.
A questi bambini saranno offerte delle ‘lezioni ponte’ che permetteranno il loro inserimento di nuovo nella scuola istituzionale.
ALBANIA
Un asilo più accogliente
Torovice è un villaggio albanese di circa 5mila abitanti. Qui operano le Suore Francescane e vi è una parrocchia con un asilo nido che si chiama “La Gioia di Vivere”. Questa scuola accoglie circa 70 bambini, la maggior parte dei quali proveniente da famiglie povere. L’asilo è gestito dalle suore.
Questa struttura è stata costruita molti anni fa grazie al contributo di alcuni benefattori. Oggi, però, comincia ad essere fatiscente e sono necessari lavori di ristrutturazione: prioritaria la ricostruzione del tetto; ma molte altre parti degli interni necessitano di interventi di manutenzione.
L’attività con i bambini comincia solitamente a settembre e finisce a giugno. Tuttavia, durante l’estate, la struttura viene utilizzata anche per fare campi-scuola con i bambini e altre attività a carattere religioso.
HAITI
Al ‘Foyer de l’Esperance’ c’è bisogno di tutto
Dopo il devastante terremoto del 12 gennaio 2010, a Carrefour, sobborgo meridionale di Port-au-Prince, capitale di Haiti, è stato costruito il ‘Foyer de l’Esperance’. Si tratta di un luogo accogliente che riunisce i bambini bisognosi della zona, per offrire loro un sostegno sotto diversi punti di vista: alimentare, sanitario, educativo.
Sono varie le attività proposte ai ragazzi che frequentano il Foyer: la messa domenicale, le proiezioni di film e documentari, il catechismo, incontri formativi su salute e igiene.
Il Foyer copre anche la retta scolastica di una ventina di bambini, garantendo loro il diritto all’istruzione. A questo si aggiungano le spese per un abbigliamento consono alla scuola e per i materiali didattici necessari.
Al momento viene garantito ai ragazzi che frequentano il Foyer solo il pranzo della domenica, ma il progetto prevede un programma alimentare che possa coprire i pasti per tutta la settimana. I bambini, infatti, nelle proprie famiglie difficilmente si alimentano a sufficienza.
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