Si apre un nuovo capitolo nella storia dell’Etiopia con l’elezione di una donna alla presidenza del Paese. Sahle- Work Zewde è stata designata all’unanimità dai parlamentari etiopi, dopo le dimissioni del presidente Mulatu Teshome, in carica dal 2013. Diplomatica di lungo corso (ambasciatrice in Francia, Gibuti, Senegal) diviene così il quarto capo di Stato in Etiopia, dopo l’adozione della nuova costituzione nel 1995. Sahle-Work è anche l’unica donna presidente del continente africano.
Nel discorso seguito all’investitura ufficiale il 24 ottobre scorso, ha sottolineato l’importanza delle riforme messe in atto dal nuovo premier Abiy Ahmed (eletto lo scorso aprile) e della scelta di nominare un governo composto per la metà di donne. Dopo l’assegnazione del ministero della Difesa e di quello della Pace a due ministre, ecco la nomina di una presidente con un curriculum istituzionale di tutto rispetto che sottolinea: «Se i cambiamenti a cui stiamo assistendo in Etiopia sono condotti da uomini e donne insieme, costruiremo una Etiopia libera da qualunque discriminazione religiosa, etnica o basata sul genere. Le donne sono le prime vittime della mancanza della pace». E ha aggiunto: «Durante il mio mandato mi concentrerò sul ruolo delle donne per assicurarne il raggiungimento e la stabilizzazione. Faccio appello al governo ad impegnarsi per estirpare la povertà grazie alla partecipazione delle donne che da sempre la combattono in prima persona per dare da mangiare ai figli e alla famiglia. Dobbiamo concentrare le nostre forze sulle cose che ci uniscono per creare un Paese in cui le nuove generazioni possano essere fiere di noi».
L’impegno di questa donna suona come una scommessa. Infatti come presidente d’Etiopia, Sahle- Work ha un ruolo sostanzialmente simbolico e onorifico, dato che la gestione diretta del potere è nelle mani del primo ministro Ahmed che rappresenta il Paese anche nei vertici internazionali. La collaborazione dei vertici istituzionali lascia ben sperare: scelto dal grande gruppo etnico degli Oromo, Ahmed ha intrapreso un vasto programma di riforme, con la liberazione dei prigionieri politi, l’apertura di nuovi orizzonti democratici e la sigla della pace con la vicina Eritrea.
Foto: : Minasse Wondimu Hailu / Anadolu Agency