Ricercare la propria felicità, inseguire i sogni, non aver paura d’osare, realizzarsi a partire dalla parola di Gesù: è questo che i giovani intendono con missione.

E lo spiegano molto bene, ognuno a suo modo.

“Per me la missione è uno stile di vita: in tutto quello che faccio la missione è centrale. Se non si ha come stile quello missionario, che è poi quello cristiano, non si va da nessuna parte”, racconta Maristella Tommaso, 25 anni, responsabile di Missio Giovani Puglia. Come le altre centinaia di ragazzi giunti da tutte le diocesi d’Italia, Maristella è in attesa che si apra l’edizione 2018 del COMIGI, il Convegno Missionario Giovanile, a Sacrofano.

“La vita è una scelta, a partire dallo star bene con se stessi: di conseguenza arrivano l’attenzione e la cura per gli altri e la scelta di difendere i deboli e i poveri”, dice Maristella.

Per molti di questi giovani il primo passo, necessario per poter sognare un sogno collettivo (non a caso il titolo di questo Comigi è ‘Sulla tua parola getterò i miei sogni”) è trovare una propria strada senza inseguire quella tracciata da qualcun altro. E lo strumento per arrivarci è mettere il Vangelo al centro.

Parlano di trovare “la carica, la motivazione” per mettersi in cammino.

Il segreto, secondo Barthélemy Nasibu Hemedi, che ha 27 anni ed è congolese, e vive a Roma, dove studia filosofia politica è la “parola di Dio”.

“Quasi tutte le realtà della vita sono raccontate nella Bibbia, c’è già una strada molto chiara da seguire. C’è una traccia. Come prendo la parola di Dio? Questa è la domanda. Applicandola alla mia vita quotidiana: seguendo la parola puoi raggiungere la tua strada e il tuo sogno. La Bibbia racconta la storia del mondo da sempre”.

Giovanni Rocca, segretario nazionale di Missio Giovani spiega che “si riparte con la missione nel momento in cui ci si sa identificare non con quello che gli altri hanno proiettato su di noi e sulle nostre vite, ma con la propria essenza: la tua missione è realizzarti, se nel farlo riesci ad aiutare qualcun altro a realizzarsi, quello è vangelo!”.