Si conclude oggi – domenica 11 marzo – il Convegno nazionale degli incaricati diocesani di Missio Ragazzi. I rappresentanti provenienti dalle diverse parti d’Italia, riuniti a Roma da venerdì, hanno sviscerato le tematiche contenute nel nuovo slogan per la Giornata Missionaria dei Ragazzi (GMR) del 2019: “Vivi…e #passaParola”.
E’ proprio concentrandosi sul “passa Parola”, cioè sull’annuncio possibile, che i convegnisti hanno vissuto la giornata di ieri, incentrata sull’ideazione di nuove formule per l’educazione alla missionarietà.
Prima di immergersi nei laboratori del pomeriggio – momenti operativi di confronto fruttuoso per elaborare il sussidio annuale e ideare attività utili a vivere gli impegni del Ragazzo Missionario – i partecipanti sono stati guidati dalla riflessione di don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale CEI per la pastorale della famiglia. Durante l’omelia della Messa che ha presieduto, don Gentili ha paragonato gli educatori alla fede ai cercatori di perle, icona del Vangelo: «Nel vostro anelito missionario siete cercatori di perle: custodi di bambini, ragazzi, adolescenti. Avete una cristalleria tra le mani».
Ricordando la statistica secondo la quale in una regione italiana (Toscana), solo un bambino su due viene battezzato, il direttore dell’Ufficio CEI ha ribadito che c’è bisogno dell’annuncio missionario anche qui, accanto alla porta di casa. Per questo, educare bambini e ragazzi alla fede è già una missione. Ciò non toglie niente alla chiamata ad gentes, ma la questione non è la distanza geografica: «Se tu annunci il Vangelo a chi ti vive a fianco, poi sei anche disposto a partire per terre lontane», ha concluso.
L’intervento successivo, quello di suor Roberta Arcaro della famiglia religiosa delle Francescane Angeline, ha preso le mosse dal brano del Vangelo di Luca (capitolo 2, versetto 52): «Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini».
«A volte – è andata subito al punto suor Arcaro – come educatori ci preoccupiamo troppo delle attività e tralasciamo l’essenziale. Invece dobbiamo stare davanti ai ragazzi come stiamo davanti a Gesù eucarestia. C’è bisogno di un silenzio di fede, nutrito da una comprensione adorante del mistero».
Parlando agli educatori presenti, suor Arcaro non ha usato mezzi termini: «Gli educatori, chiamati ad essere maestri, non devono considerare il bambino come qualcuno da indottrinare: i nostri ragazzi sono portatori di un mistero intrinseco che è la grazia di Dio. Come educatori dobbiamo orientare, non manipolare: non sono le competenze che dobbiamo dare ai nostri ragazzi, ma la consapevolezza dell’essere figli di Dio».
In una società dove le tante agenzie educative sono sempre più abituate a delegare le une alle altre, come Chiesa «non possiamo adeguarci: il nostro compito è quello di creare ponti educativi, evitando contrapposizioni». Occorre stipulare patti educativi tra le varie realtà coinvolte nella crescita dei più piccoli. Quelle alleanze educative che i Centri Missionari Diocesani, nell’educazione alla missionarietà dei bambini, sono chiamati a proporre nella pastorale diocesana. L’invito non è quello di offrire alla Chiesa locale degli strumenti di animazione missionaria che si sostituiscano ai percorsi formativi di movimenti e associazioni ecclesiali. L’obiettivo di Missio Ragazzi, piuttosto, sta nel proporre un servizio a tutti gli educatori impegnati in ambito ecclesiale: essere “lievito nella pasta”, dove “il lievito” è la sensibilità missionaria che la Chiesa italiana, tramite Missio, vuole veicolare ovunque.
Lo scopo di tutti coloro che si occupano di educazione alla fede è uno solo: aiutare i ragazzi a diventare adulti, cioè a saper leggere e annunciare la Parola di Dio. «A nulla – ha concluso suor Arcaro – valgono tutte le dinamiche di animazione proposte, se non sono nutrite dalla Parola».
Il convegno si conclude oggi con la sintesi di don Mario Vincoli, responsabile di Missio Ragazzi, che traccerà le linee per la programmazione delle attività dell’anno 2018/2019. Seguirà la messa presieduta da monsignor Nunzio Galantino, Segretario nazionale della CEI.