È già quattro anni che abito a San Massimo, alle porte di Verona, dove ha sede la “casa della missione”, meglio conosciuta come Cum. Qui si incontrano missionari che partono, missionarie che ritornano, cuori dallo slancio giovanile e anime segnate dal lungo cammino, operatori pastorali provenienti dai vari continenti e ricolmi di entusiasmo nel poter portare il loro contributo alla millenaria Chiesa italiana, Preti, suore e laici, individui e famiglie dai mille volti e dai mille colori! Da molti anni in questa casa si respira a pieni polmoni aria di ‘missione’. Ora il profilo del CUM è cambiato. La notizia ufficialmente è stata data nel giugno scorso al convegno nazionale dei direttori dei Centri Missionari Diocesani a Sacrofano, ovvero la decisione della Conferenza Episcopale Italiana di ripensare il futuro di questa struttura dedicata alla missione, che si è ufficializzata nel Consiglio Permanente della Cei del settembre scorso: “La contrazione e l’invecchiamento dei fidei donum, un Paese che si scopre terra di missione, una Chiesa attenta a ridare ragione della missio ad gentes: a fronte di un contesto rapidamente mutato, i membri del Consiglio Permanente hanno condiviso l’itinerario di semplificazione societaria che sta portando allo scioglimento della Fondazione Centro Unitario per la Cooperazione Missionaria – CUM. In questo modo la Fondazione Missio diventa a tutti gli effetti – come previsto nel suo atto costitutivo – l’unico organismo della Chiesa italiana con funzione di promozione e raccordo complessivo del mondo missionario. I Vescovi hanno sottolineato l’importanza che nel nuovo scenario continui l’impegno di formazione: lo slancio missionario rimane, infatti, il termometro della vitalità di ogni Diocesi”. (Roma 25-27 settembre 2017).
Il primo atto ufficiale di questa trasformazione si è realizzato la mattina di lunedì 11 dicembre 2017 a Verona con il passaggio di proprietà dello stabile del CUM di via Bacilieri, che è diventato di proprietà della Diocesi di Verona. A breve ci sarà l’estinzione giuridica della Fondazione CUM: da qui in avanti si chiamerà “Centro Unitario per la Formazione Missionaria” e sarà una parte di Missio, senza vita giuridica autonoma. C’è il proposito e la speranza che il CUM, pur collocandosi in un nuovo scenario, come dicono i Vescovi, continui la sua attività formativa, magari rimanendo nell’edificio di San Massimo. La Diocesi di Verona ha il proposito che San Massimo diventi il centro pastorale della Diocesi e il luogo propulsore di tante attività pastorali. Noi, Missio ed equipe del CUM, abbiamo proposto che nel grande edificio rimanga uno spazio autonomo e ben attrezzato, ove si continui l’attività formativa e l’esperienza del CUM come ‘casa della missione e delle missionarie e missionari’. In questa direzione, con l’inizio del nuovo anno ci auguriamo e auspichiamo che inizino i lavori per riorganizzare una parte della casa come “Centro Unitario per la formazione Missionaria”: uno spazio ove, secondo l’impegno del Vescovi, la chiesa e le diocesi italiane continuino a ‘dare ragione della missio ad gentes’ con nuovo slancio e nuovo entusiasmo. Lo speriamo tanto!!!
Don Felice Tenero