Sono 20 i nomi dei missionari, operatrici e operatori pastorali cattolici uccisi nel 2023 secondo il report dell’Agenzia Fides, curato dal giornalista Stefano Lodigiani che fa memoria di loro riproponendone la testimonianza e la morte avvenuta in circostanze cruente ai quattro angoli del mondo.
«Molti di loro sono stati ammazzati in luoghi e situazioni segnati da conflitti – commenta il direttore dell’Agenzia, Gianni valente -. Sono stati uccisi da soldati di eserciti regolari, da miliziani di bande armate fuori controllo, da gruppi di terroristi, da sbandati con il mitra. Nelle propaggini disperse di guerre oscurate. Nelle metastasi disseminate in tutto il mondo dal cancro della Guerra mondiale ormai non più “a pezzi” che dissangua la vita di popoli interi, come ripete con ostinazione papa Francesco».
Il report del 2023 segnala due vittime in più rispetto alla precedente edizione. Tra loro troviamo un vescovo, otto sacerdoti, due religiosi, un seminarista, un novizio e sette tra laici e laiche. Il numero più alto di uccisioni si registra in Africa, dove sono morti nove missionari (cinque sacerdoti, due religiosi, un seminarista, e un novizio); in America sono stati assassinati sei missionari (un vescovo, tre sacerdoti, due laiche); in Asia sono stati uccisi quattro laici e laiche; in Europa un laico.
«La nuova guerra mondiale in atto esige il sangue dei poveri, reclama il sacrificio umano di moltitudini di innocenti – scrive ancora Valente -. E le povere vite spezzate dei 20 operatori e operatrici pastorali uccisi nel 2023 incrociano il destino del mondo. Hanno a che fare con la possibilità di salvezza o di dannazione che si affacciano all’orizzonte di tutti».
La maggior parte degli operatori pastorali uccisi ha in comune la normalità di vita in cui è stata vissuta la testimonianza di fede. Si tratta infatti di uomini e donne che non hanno compiuto azioni eclatanti. Erano sacerdoti che stavano andando a celebrare la Messa o a svolgere attività pastorali in qualche comunità lontana; preti o suore vittime di aggressioni a mano armata lungo strade trafficate, in canoniche e conventi dove erano impegnati nell’evangelizzazione, nell’esercizio della carità, nella promozione umana.
«Avrebbero potuto andare altrove, spostarsi in luoghi più sicuri, o desistere dai loro impegni cristiani, ma non lo hanno fatto, pur essendo consapevoli dei pericoli – si legge nel report -. Ingenui, agli occhi del mondo. Ma la Chiesa, e in definitiva il mondo stesso, vanno avanti grazie a loro, che “non sono fiori spuntati in un deserto”, e ai tanti che, come loro, testimoniano la loro gratitudine per l’amore di Cristo traducendola in atti quotidiani di fraternità e speranza».
Nel documentario “Missionari uccisi nel 2023”, prodotto da Luci nel Mondo per la Fondazione Missio, Elisabetta Vitali, segretaria nazionale di Missio Giovani, presenta il report dell’Agenzia Fides.
Qui il link su Youtube al trailer.
Qui il video su YouTube al docufilm.
Qui puoi scaricare il video da Vimeo.
Qui il link alle schede didattiche che approfondiscono i video e offrono spunti di animazione missionaria (per il report 2023 dell’Agenzia Fides, vai a pag.3).
Qui tutto il materiale prodotto da Missio Giovani per l’animazione missionaria della Giornata dei Missionari Martiri 2024 “Un cuore che arde”.
(Crediti foto: Pexels)