E’ stato pubblicato oggi, 2 febbraio, nel giorno in cui la Chiesa celebra la presentazione del Signore, il Messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale (GMM) scritto da papa Francesco. L’appuntamento universale è fissato per la penultima domenica di ottobre, che quest’anno cade il 20 del mese.
Il titolo «Andate e invitate al banchetto tutti» riprende il versetto 9 del capitolo 22 del Vangelo secondo Matteo, contenuto nella parabola del banchetto nuziale in cui, dopo che gli invitati hanno rifiutato l’invito, il re – protagonista del racconto – dice ai suoi servi: «Andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze».
Il Messaggio per la GMM 2024, la 98esima, porta la data del 25 gennaio, giorno in cui la Chiesa ricorda la Conversione di San Paolo, e si colloca nella fase finale del percorso sinodale che «dovrà rilanciare la Chiesa verso il suo impegno prioritario, cioè l’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo», scrive papa Francesco.
Il Santo Padre sottolinea tre aspetti importanti contenuti nel versetto del Vangelo che dà il titolo al Messaggio: «Essi – dice- si rivelano particolarmente attuali per tutti noi, discepoli-missionari di Cristo».
La prima espressione su cui si sofferma nella riflessione è “Andate e invitate!”, ovvero “La missione come instancabile andare e invitare alla festa del Signore”: «Questo ci dice – commenta papa Francesco – che la missione è un andare instancabile verso tutta l’umanità per invitarla all’incontro e alla comunione con Dio. Instancabile!». Con questo insegnamento il Santo Padre esorta la Chiesa a continuare «ad andare oltre ogni confine, ad uscire ancora e ancora senza stancarsi o perdersi d’animo di fronte a difficoltà e ostacoli, per compiere fedelmente la missione ricevuta dal Signore».
La seconda espressione che papa Francesco sottolinea è la meta dell’invito, cioè il “Banchetto” che descrive come “La prospettiva escatologica ed eucaristica della missione di Cristo e della Chiesa”. Il “banchetto” citato riflette quello escatologico, è immagine della salvezza finale nel Regno di Dio, simboleggiata dalla mensa imbandita «di cibi succulenti, di vini raffinati», quando Dio «eliminerà la morte per sempre» (Is 25,6-8).
Su questo aspetto il riferimento all’attualità è concreto: «Mentre il mondo propone i vari “banchetti” del consumismo, del benessere egoistico, dell’accumulo, dell’individualismo, il Vangelo chiama tutti al banchetto divino dove regnano la gioia, la condivisione, la giustizia, la fraternità, nella comunione con Dio e con gli altri», si legge nel Messaggio.
Non manca il riferimento all’importanza del banchetto eucaristico, con un esplicito invito «a tutti a intensificare anche e soprattutto la partecipazione alla Messa e la preghiera per la missione evangelizzatrice della Chiesa. […] E così la preghiera quotidiana e particolarmente l’Eucaristia fanno di noi dei pellegrini-missionari della speranza, in cammino verso la vita senza fine in Dio, verso il banchetto nuziale preparato da Dio per tutti i suoi figli».
Infine la terza espressione, quel “Tutti” a cui si aggiunge il titolo “La missione universale dei discepoli di Cristo e la Chiesa tutta sinodale-missionaria”. La riflessione riguarda i destinatari dell’invito del re. «Questo – dice papa Francesco – è al cuore della missione: quel “tutti”. Senza escludere nessuno. Tutti. Ogni nostra missione, quindi, nasce dal Cuore di Cristo per lasciare che Egli attiri tutti a sé», cioè «tutte le persone di ogni condizione sociale o anche morale».
Nel Messaggio anche un esplicito ringraziamento ai missionari e alle missionarie che hanno lasciato tutto per portare la Buona Notizia là dove la gente ancora non l’ha ricevuta o l’ha accolta da poco. A loro il papa ricorda qual è lo stile da tenere: «La missione di portare il Vangelo ad ogni creatura deve avere necessariamente lo stesso stile di Colui che si annuncia», ovvero gioia, magnanimità, benevolenza, senza forzatura, coercizione, proselitismo; sempre con vicinanza, compassione e tenerezza, che riflettono il modo di essere e di agire di Dio.
Infine una raccomandazione esplicita a tutte le diocesi del mondo perché tengano a cuore il servizio delle Pontificie Opere Missionarie che costituiscono i mezzi primari «sia per infondere nei cattolici, fin dalla più tenera età, uno spirito veramente universale e missionario, sia per favorire una adeguata raccolta di sussidi a vantaggio di tutte le missioni e secondo le necessità di ciascuna».
Per questo, il papa ricorda che le collette della Giornata Missionaria Mondiale in tutte le Chiese locali sono interamente destinate al Fondo universale di solidarietà per le necessità di tutte le missioni della Chiesa.
Qui il testo integrale del Messaggio per la Giornata Missionaria Mondiale 2024.