Fino alla fine di novembre scorso, il Centro pastorale cattolico annesso alla cattedrale di Loikaw (Myanmar) è stato rifugio degli sfollati interni, in fuga dagli scontri per la guerra civile in corso nel Paese. Ma poi anche questo luogo è stato colpito e occupato dall’esercito birmano. E le persone qui rifugiate sono dovute scappare.

Loikaw è la capitale del Kayah, regione che ha subito recenti attacchi aerei e bombardamenti. Il complesso della cattedrale cattolica – spiega l’Agenzia di stampa Fides – ospitava famiglie di rifugiati ed era rimasto tra gli ultimi luoghi di rifugio.

Nonostante la situazione di conflitto, l’azione della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria (Poim) non si è mai interrotta nella diocesi di Loikaw.

Sono circa 10mila i bambini che aderiscono alla Poim e provengono da 43 parrocchie diverse. Le attività di animazione missionaria sono conosciute e apprezzate nella maggior parte dei villaggi.

Grazie all’Opera, i bambini hanno imparato a sostenere i loro coetanei con la preghiera e la solidarietà e ad impegnarsi per la pace.

Tuttavia, a causa della guerra in corso, molti di questi ragazzi sono stati dispersi in altri luoghi e diocesi vicine: per tale ragione gli animatori e il direttore della Poim hanno iniziato le ricerche per trovare questi bambini, permettendo loro di continuare il percorso di fede iniziato. Ad oggi gli animatori diocesani hanno raggiunto circa 2.500 bambini che vivono in diverse regioni, alcuni dei quali nei campi per sfollati.

Con il progetto missionario n.85 – sostenuto da Missio grazie alle offerte raccolte durante la prossima Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi – la Poim potrà affrontare i costi relativi al trasporto degli animatori per raggiungere i bambini dislocati nei vari centri e per realizzare corsi di formazione per gli educatori.

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