Sarebbero centinaia, forse migliaia, i santi, i beati o i venerabili del mondo, da prendere come esempi di fede. Quest’anno, per il mese di novembre, Missio Ragazzi ha scelto – tra le tante possibili – due figure: il venerabile monsignor Charles de Forbin-Janson, fondatore della Santa Infanzia, e santa Giuseppina Bakhita, giovane africana che da schiava ha trovato la libertà e poi ha scelto di donare la sua vita a Gesù.
L’approfondimento che presenta la biografia di questi personaggi, lo si trova all’interno della prima Scheda dell’Itinerario formativo annuale 2023/2024 “Cuori ardenti, piedi in cammino” ideato da Missio Ragazzi per animare alla missione bambini e preadolescenti.
Da anni è diventata ormai consuetudine dedicare, nel mese di novembre, una parte dell’Itinerario annuale ai santi: «figure non da idealizzare, ma da imitare. Quest’anno – spiegano dal Segretariato – abbiamo scelto due testimoni che, per usare le parole di papa Francesco, hanno dimostrato di avere “cuori ardenti” grazie all’ascolto delle Scritture spiegate da Gesù, “occhi aperti” nel riconoscerlo e, come culmine, “piedi in cammino”».
Per approfondire queste due figure, Missio Ragazzi mette a disposizione di tutti gli educatori, una scheda di animazione, i fumetti con il racconto delle loro storie (tratti dalla rivista mensile IL PONTE D’ORO) e due video cartoon disponibili sul canale YouTube di Missio Italia.
Qui il video cartoon relativo a monsignor Charles de Forbin-Janson.
Qui il video cartoon relativo a santa Giuseppina Bakhita.
Nella scheda di animazione ideata per il mese di novembre e dedicata ai due personaggi (qui il link), vengono proposte alcune attività-gioco che i ragazzi possono sperimentare in gruppo (catechismo, scuola, scout, ACR, ecc.) per imparare e fare propri gli insegnamenti delle figure scelte.
Con monsignor Charles de Forbin-Janson, si può sperimentare nel concreto la proposta che egli stesso fece al suo primo gruppo di ragazzi missionari: recitare un’Ave Maria e donare un soldino al mese per tutti i coetanei del mondo.
Con santa Giuseppina Bakhita, si aiutano i più piccoli a riflettere sulle condizioni di schiavitù in cui si trovano migliaia di persone in tutto il mondo. Perché la tratta di esseri umani, purtroppo, non è solo un fenomeno che si studia sui libri di scuola, risalente all’epoca in cui venivano fatti schiavi milioni di africani, per essere portati in America a lavorare nelle piantagioni di cotone e canna da zucchero. E’ anche un fenomeno a noi contemporaneo, che – secondo l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) – riguarda milioni di persone povere e indifese.
Le attività ideate da Missio Ragazzi su questo tema aiutano bambini e preadolescenti a spezzare idealmente, in prima persona, le catene della schiavitù.
Anche se questo problema può sembrare lontano a chi vive in Italia, non è così: «Gli abusi su tanti uomini, donne e bambini – si legge nella scheda di presentazione del materiale – sono in realtà una parte della nostra vita quotidiana. Perché? Ecco un esempio chiarificatore: molti generi alimentari, vestiti, oggetti elettronici e altri beni di consumo sugli scaffali dei nostri negozi sono stati prodotti in una catena di sfruttamento che utilizza manodopera mal pagata o per niente pagata; è questo l’unico modo per poter tenere bassissimi i costi di produzione e di vendita sul mercato. Ecco allora che anche in Italia possiamo essere involontariamente “complici”, nostro malgrado, di una forma di schiavitù che non desideriamo affatto alimentare». E’ quindi fondamentale capirne di più. E lo si può fare anche partendo dalla figura di santa Giuseppina Bakhita.