Sembra insolito che una diocesi presenti un progetto missionario per l’acquisto di carburante per 26mila euro. Ma quando si tratta della diocesi di Gizo, nelle Isole Salomone (Oceania), le cui comunità parrocchiali sono disseminate su una miriade di isolotti raggiungibili solo attraverso imbarcazioni, tutto si spiega.
Le barche diocesane sono due. Entrambe permettono di trasportare 25 passeggeri e sono gestite da un equipaggio di cinque membri. Sono a servizio di otto parrocchie e 15 scuole per un totale di 16mila persone. Sulle imbarcazioni viene trasportato tutto il necessario per assicurare cibo, istruzione e salute alla popolazione locale. In particolare le imbarcazioni vengono utilizzate per portare rifornimenti nelle aree più remote delle isole, dove non arrivano le navi commerciali: trasportano studenti, ma anche malati; forniscono materiali edili, alimenti, materiale scolastico e altro.
Ciascuna parrocchia riceve un contributo per le attività pastorali diocesane equivalente a tre fusti di carburante. La diocesi di Gizo gestisce il salario dell’equipaggio delle imbarcazioni e parte del carburante per una visita mensile a ciascuna delle parrocchie e delle scuole.
Il carburante che serve è tanto e il costo sempre maggiore non permette l’acquisto della necessaria quantità. Ecco perché la diocesi di Gizo ha chiesto un sostegno economico alle Pontificie Opere Missionarie, perché possa essere assicurato tramite il Fondo Universale di Solidarietà.
Questo progetto (il n.94) è stato assegnato alla direzione nazionale italiana delle POM, rappresentata dalla Fondazione Missio. Per questo motivo, quanto raccolto durante la scorsa Giornata Missionaria Mondiale nelle chiese italiane, andrà a finanziare anche questo progetto.
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