La cura della Terra è un impegno etico che dovremmo abbracciare con la stessa dedizione e lo stesso amore che riserviamo a nostra madre. Come figli della Terra, siamo interconnessi con ogni suo elemento, eppure spesso ci dimentichiamo della nostra responsabilità nei suoi confronti. La Terra, come una madre premurosa, ci offre vita, risorse e un ambiente in cui prosperare, ma non possiamo più nasconderci di fronte allo stato di bisogno, cura e protezione che oggi reclama.
La Terra ci sta mandando segnali chiari: i cambiamenti climatici, l’innalzamento del livello del mare, l’erosione del suolo e la perdita della biodiversità sono il suo modo di comunicarci che è giunto il momento di cambiare atteggiamento; prendersene cura non è solo un atto di altruismo, ma un investimento sul nostro futuro e quello delle generazioni a venire.
Uno degli aspetti cruciali della cura della Terra riguarda l’equilibrio alimentare. Le estese coltivazioni di soia per l’alimentazione del bestiame, contribuiscono alla deforestazione e all’incremento delle emissioni di gas serra. Raggiungere un equilibrio alimentare sostenibile è essenziale per mitigare l’impatto ambientale della nostra dieta e ridurre la pressione sulla Terra.
La desertificazione è un altro segnale allarmante dei danni che stiamo infliggendo al nostro pianeta. Questo fenomeno porta alla perdita di terre fertili e all’espulsione di intere comunità, creando rifugiati climatici.
L’eco-ansia è una risposta comune a questi problemi globali e porta a due atteggiamenti contrastanti: da un lato alcuni iniziano a cambiare il proprio stile di vita in modo sostenibile, cercando di ridurre il proprio impatto ambientale; dall’altro, c’è chi ignora o minimizza il problema.
In questa scheda tematica esploriamo l’importanza di prendersi cura della Madre Terra, riconoscendo la nostra responsabilità collettiva e individuale nel suo benessere. Con un approccio equilibrato e sostenibile, possiamo contribuire a costruire un futuro in cui la Terra prospera, e con essa tutte le forme di vita che la abitano, inclusi noi stessi.
“Se ogni 10 secondi se ne va un ettaro di foresta”
Video testimonianza di Mons. Eugenio Coter, vescovo di Pando in Nord Bolivia
“Lasciamoci modellare dai popoli dell’Amazzonia”
Video testimonianza di Mons. David Martínez De Aguirre, vescovo del vicariato apostolico di Puerto Maldonado in Perù
Oggi ci stiamo avvicinando all’orlo di molteplici punti critici di rischio: dietro questo cambiamento rapido e fondamentale del pianeta ci sono le azioni umane, che ci spingono verso una potenziale catastrofe. Fortunatamente, siamo in grado di vedere il pericolo davanti a noi. Cambiare i nostri comportamenti e le nostre priorità può tracciare un percorso verso un futuro luminoso, sostenibile ed equo
Il rischio della biodiversità: l’estinzione è una parte del processo evolutivo che ha plasmato la vita sul pianeta, ma spesso procede lentamente nel corso di migliaia o milioni di anni. Sfortunatamente, attraverso intense attività umane come il cambiamento dell’uso del territorio, lo sfruttamento eccessivo, il cambiamento climatico, l’inquinamento e l’introduzione di specie invasive, abbiamo accelerato il processo di estinzione. L’attuale tasso di estinzione delle specie è almeno centinaia di volte superiore al normale a causa dell’influenza umana, con conseguenze drastiche per tutta la vita sul nostro pianeta:
- Oltre 400 specie di vertebrati estinte negli ultimi 100 anni
- 32 milioni di ettari di foresta primaria o in fase di recupero sono andati perduti tra il 2010 e il 2015
- 1 milione di specie animali e vegetali sono a rischio di estinzione, molte delle quali entro decenni
Gli ecosistemi sono costruiti su intricate reti di connessioni tra specie diverse. Pertanto, il rischio reale di estinzione potrebbe essere molto maggiore di quanto pensiamo, soprattutto perché molte specie sono altamente interconnesse e formano legami forti e unici con altre specie. In breve, l’estinzione genera estinzione.
Accelerating extinctions, UNO EHS, Link
L’acqua, l’essenza della vita, in grave pericolo: in cima alle montagne più alte del mondo, i ghiacciai fungono da “torri d’acqua” immagazzinando acqua dolce. L’acqua di disgelo dei ghiacciai e della neve fornisce acqua potabile, irrigazione, energia idroelettrica ed ecosistemi a intere regioni. A causa del riscaldamento globale, i ghiacciai del mondo si stanno sciogliendo al doppio della velocità rispetto agli ultimi vent’anni. Tra il 2000 e il 2019, i ghiacciai hanno perso 267 gigatonnellate di ghiaccio all’anno, più o meno equivalenti alla massa di 46.500 Grandi Piramidi. In un mondo in riscaldamento, si prevede che entro il 2100 perderemo circa il 50% dei ghiacciai (esclusi Groenlandia e Antartide), anche se il riscaldamento globale può essere limitato a 1,5°C.
Con una maggiore quantità di acqua di fusione dei ghiacciai, aumenta il rischio di inondazioni a valle con conseguenze devastanti. Alla fine, il ghiacciaio sperimenta la sua massima quantità di scioglimento e produce il volume massimo di deflusso dell’acqua, noto come “acqua di picco”. Dopo questo punto, la disponibilità di acqua dolce diminuirà costantemente. Il picco idrico è già stato superato o si prevede che si verificherà entro i prossimi 10 anni in bacini dominati da piccoli ghiacciai come quelli dell’Europa centrale, del Canada occidentale o del Sud America. Si prevede che anche i ghiacciai sulle vette più alte, come quelli delle alte montagne dell’Asia, raggiungeranno il picco idrico intorno alla metà di questo secolo creando conseguenze devastati ai quasi 870 milioni di persone che dipendono da essi.
Mountain Glacier Melting, UNO EHS, Link
Il caldo diventa un ostacolo alla sopravvivenza umana: I cambiamenti climatici indotti dall’uomo stanno causando un aumento globale delle temperature, portando a ondate di caldo più frequenti e intense con impatti gravi. Il caldo estremo è già stato responsabile di morti, colpendo in modo sproporzionato i più vulnerabili.
- 500.000 morti in eccesso attribuite ogni anno al caldo nel periodo 2000-2019
- 30% popolazione mondiale esposta a condizioni climatiche mortali almeno 20 giorni all’anno
L’elevata umidità aggrava gli impatti del calore ostacolando l’evaporazione del sudore, che è il meccanismo del corpo per rinfrescarsi. Per comprendere queste condizioni di elevato stress termico, gli scienziati utilizzano una misurazione chiamata temperatura del bulbo umido, che combina temperatura e umidità. Se la temperatura del bulbo umido supera i 35°C per più di sei ore, il corpo di una persona media non sarà in grado di rinfrescarsi facendo evaporare il sudore e di mantenere una temperatura corporea stabile. Ciò può provocare insufficienza d’organo e danni cerebrali se la situazione non viene migliorata. Gran parte della discussione sull’argomento si è concentrata su come le persone si allontaneranno dalle aree insopportabilmente calde. Tuttavia, molte persone non saranno in grado di sfuggire a queste condizioni e rimarranno intrappolate a causa di obblighi lavorativi o sociali, limitazioni finanziarie o politiche o disabilità. Di conseguenza, è necessario implementare soluzioni di adattamento in queste aree.
Unbearable heat, UNO EHS, Link
Una soluzione: i rischi interconnessi richiedono soluzioni interconnesse, il che significa che gli interventi devono essere in grado di affrontare la natura multiforme e complessa del problema. Per evitare rischi, dovremo integrare le azioni tra i settori in modi senza precedenti. Proponiamo quindi un nuovo quadro per classificare e discutere l’efficacia delle soluzioni che possono aiutarci ad affrontare il rischio:
- Essere un buon antenato: assumersi la responsabilità morale di garantire che le nostre azioni migliorino la vita delle generazioni future
- Essere tutt’uno con la natura: considerare l’umanità come parte della natura invece di separare i processi naturali dalle aree create dall’uomo
- Creare un mondo senza rifiuti: apprezzare l’energia e il tempo investiti nelle nostre risorse utilizzando i nostri sistemi in modo sostenibile
- Coltivare un vicinato globale: costruire una comunità di fiducia e cooperazione a tutti i livelli della società
- Progettare un’economia del benessere: costruire la nostra idea di “crescita” sul miglioramento del benessere umano e ambientale
Solutions, Interconnected Risks, UNO EHS, Link
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DOCUMENTARI:
Micro di Giuseppe Barile
Mission blue di Robert Nixon, Fisher Stevens
Seaspiracy di Ali Tabrizi
Cowspiracy di Kip Andersen, Keegan Kuhn
FILM:
Principessa Mononoke (1997) di Hayao Miyazaki
LIBRI:
È ora di trovare pace: diario di ecologia mentale di Federico Tartaglia
Effetto serra, effetto guerra di Antonello Pasini e Grammenos Mastrojeni
Possiamo salvare il mondo prima di cena. Perché il clima siamo noi di Jonathan Safran Foer
Dal Libro della Genesi 1,1-26
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Messaggio del Papa per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato 1 settembre 2023
PREGHIERA: Il Cantico delle creature
Altissimo, Onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, l’onore e ogni benedizione.
A te solo, Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di menzionare il tuo nome.
Lodato sii, che tu sia lodato, o mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente il fratello sole, la luce del giorno, tu ci illumini tramite lui. Il sole è bello, radioso, e splendendo simboleggia la tua importanza, o Altissimo, Sommo Signore.
Lodato sii o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai create, lucenti, preziose e belle.
Lodato sii, o mio Signore, per fratello vento, per l’aria, per il cielo; quello nuvoloso e quello sereno, rendo grazie per ogni tempo tramite il quale mantieni in vita le tue creature.
Che tu sia lodato, mio Signore, per sorella acqua, la quale è tanto utile e umile, preziosa e pura.
Lodato sii mio Signore, per fratello fuoco, tramite il quale illumini la notte. Il fuoco è bello, giocondo, vigoroso e forte.
Lodato sii, mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci nutre e ci mantiene: produce frutti colorati, fiori ed erba.
Lodato sii, o mio Signore, per coloro che perdonano in nome del tuo amore e sopportano infermità e sofferenze.
Beati quelli che sopporteranno tutto questo con serenità, perché saranno ricompensati da te, o Altissimo.
Lodato sii mio Signore per la morte del corpo, dalla quale nessun essere umano può fuggire, guai a quelli che moriranno nel peccato mortale.
Beati quelli che troveranno la morte mentre stanno rispettando le tue volontà. La seconda morte, non farà loro alcun male.
Lodate e benedite il mio Signore, rendete grazie e servitelo con grande umiltà.
- Organizza la giornata ecologica: coinvolgi un po’ di persone del tuo quartiere: il barista, la parrucchiera, il parroco, i tuoi amici: scegliete un luogo, una data e un orario di ritrovo e datene notizia a tutto il quartiere tramite il passaparola e i gruppi social di zona: evitate di stampare volantini in carta. Ciascuno dovrà presentarsi all’appuntamento con 1 oggetto: scopa, paletta, rastrello, sacco della spazzatura ecc.
L’obiettivo è quello di pulire tutto il quartiere, raccogliendo la spazzatura, liberando i tombini, ecc. - Organizza una giornata di sensibilizzazione alla raccolta differenziata secondo le indicazioni del tuo Comune: puoi farlo allestendo un banchetto illustrativo itinerante nelle varie zone della tua città, oppure realizzando un simpatico video da far girare sui social network
- Riciclo creativo: sei una persona creativa e sai dare una nuova vita agli oggetti? Organizza un banchetto espositivo per dare spunto a chi non riuscirebbe neanche a pensarlo.
- Piano alimentare: fai spesa in base a cosa mangerai per non sprecare cibo
Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro – CEI
Per vivere meglio Non sprecare