Due appuntamenti importanti sono ormai alle porte. In ordine di tempo si tratta della Giornata mondiale della gioventù (Gmg) a Lisbona dall’1 al 6 agosto e del Sinodo sulla Sinodalità del prossimo ottobre: a questi eventi il numero di luglio/agosto di “Popoli e Missione” dedica ampi approfondimenti dando spazio ai protagonisti e ai temi emergenti.
«Anche per queste vie, tramite queste occasioni passa un rinnovato impegno a portare la fede nella vita di ogni giorno. Se così non fosse, se la Gmg si esaurisse in un happening folkloristico o in un raduno di devotissimi fedeli, se non plasmasse la vita e la fede dei partecipanti, occorrerebbe rinunciarvi. Invece ogni volta, ad ogni nuova tappa, tanti giovani accostano il Signore, vengono toccati nel profondo, sentono l’anima sollecitata da Gesù, sono richiamati alla bellezza del dono della fede» scrive il direttore Gianni Borsa nell’Editoriale di apertura, richiamando il servizio in Primo Piano che dà la parola a gruppi e sacerdoti impegnati nella pastorale giovanile di diversi Paesi del mondo. Delle loro aspettative si fa portavoce papa Francesco che di queste giornate è di fatto il più grande e convinto sostenitore.
Moltissime le aspettative anche intorno al Sinodo sulla Sinodalità, evento inedito e rivoluzionario per la Chiesa universale che chiama all’appello il popolo di Dio presente in tutti continenti. Inclusività, ascolto, maggiore spazio a laici e donne sono le parole chiave che emergono dall’Instrumentum Laboris intitolato “Comunione, missione, partecipazione” che apre ad un cambiamento epocale, al rinnovamento della vita ecclesiale, di mentalità e ruoli. “Meno clericalismo, più inclusività” è il titolo del dossier aperto dalle parole del cardinale Mario Grech, Segretario generale del Sinodo dei vescovi, e seguito da alcuni approfondimenti di teologi che portano le attese dei continenti: per l’Asia padre padre Vimal Tirimanna, membro della Commissione teologica sinodale; per l’America Latina il teologo venezuelano Rafaele Luciani; per l’Africa la filosofa suor Anne Beatrice Faye, una delle protagoniste della “rivoluzione” sinodale in ambito sociale e teologico.
Tra i servizi, segnaliamo il reportage sull’India, la più grande democrazia del globo, malgrado le disuguaglianze sociali e la politica ultranazionalista della destra indù. Sotto il governo di Narendra Modi, il Paese sta toccando record demografici ed economici, mentre la povertà estrema di milioni di persone contrasta con la ricchezza di pochi e la rapida crescita delle industrie high tech.
Ancora dall’Asia, il missionario padre Vincenzo Bordo racconta le trasformazioni della società della Corea del Sud in cui vive da 33 anni spendendosi per gli emarginati, e dei loro bisogni: dalla mensa per i poveri alle case di accoglienza per ragazzi di strada, dall’accompagnamento di malati e persone sole all’assistenza agli anziani.
Dall’Africa per la rubrica Panorama, suor Paola Letizia Pieraccioni parla della sua esperienza nella regione meridionale del Ciad, e precisamente a Bodo, dove grazie ad un progetto di african fashion è nato un atelier di cucito che realizza borse e altri accessori per promuovere il ruolo della donna nella società e stroncare il fenomeno dell’alcolismo dovuto alla produzione di una bevanda di miglio fermentato.
Ricordiamo il progetto Pom presentato in questo numero: si tratta di sostenere le attività educative e formative di scuole domenicali per tremila bambini in Papua Nuova Guinea, e precisamente nella diocesi di Lae; è un progetto presentato dalla diocesi locale alle Pontificie Opere Missionarie internazionali, poi passato alla direzione nazionale italiana (rappresentata dalla Fondazione Missio).