E’ ormai arrivato a tutti gli abbonati il numero di maggio de “Il Ponte d’Oro”, rivista per ragazzi della Fondazione Missio.
In questo numero viene presentato un tema prezioso per l’educazione alla mondialità: l’utilizzo di minerali e metalli preziosi per la produzione di oggetti di uso quotidiano (gioielli, ma anche smartphone e tutto ciò che contiene circuiti elettronici). Cosa c’entra questo argomento con la missione? C’entra eccome! Poiché in alcuni Paesi del mondo, soprattutto in Africa, i diamanti, l’oro e gli altri metalli e minerali rari sono una maledizione per le popolazioni locali. E i missionari che vivono in quei luoghi lo sanno molto bene.
Perché? Lo spiega a misura di bambino il numero di maggio, sin dallo slogan di copertina: “Oro che non luccica”. Non tutto ciò che ha un alto valore monetario può essere considerato una ricchezza: l’oro, i diamanti, il cobalto (indispensabile nel costruire le batterie di auto elettriche) o il coltan (che si trova in tutti i telefonini e in ciò che funziona grazie all’elettronica) sono risorse naturali preziose, sì, ma chiamate “insanguinate” o “clandestine”.
Per la loro estrazione, infatti, vengono perpetrate ingiustizie su migliaia e migliaia di persone, sfruttando spesso manodopera di bambini e ragazzi; e il commercio di queste risorse diventa illegale, tanto che con i profitti ricavati dalla vendita, vengono comprate armi, si arricchiscono i potenti a discapito di intere popolazioni, si finanziano guerre. Insomma, in questo contesto tutto ciò che ha molto valore (come l’oro, ma non solo) non luccica più. Anzi, diventa opaco, come opaci sono i traffici illeciti e i misfatti compiuti per procurarsi metalli e minerali preziosi.
L’editoriale richiama l’attenzione sul 180esimo anniversario dell’Opera della Santa Infanzia, conosciuta come Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria: nata il 19 maggio 1843 in Francia per intuizione di monsignor Charles de Forbin-Janson, vescovo di Nancy, oggi è presente in oltre 130 nazioni del mondo ed ha un motto: “I bambini pregano per i bambini, i bambini evangelizzano i bambini, i bambini aiutano i bambini di tutto il mondo”. Ecco, “quest’opera – tanto apprezzata anche da papa Francesco – vorrebbe aiutare i ragazzi (così pure i genitori, gli insegnanti, gli educatori, le parrocchie, i gruppi missionari, ecc.) ad approfondire la propria chiamata al Vangelo e alla missione fin dalla più giovane età”, spiega Kizito, che firma l’editoriale.
Il giro del mondo che ogni numero della rivista assicura, questa volta conduce in Ucraina con Veronika e i suoi gatti sopravvissuti alla guerra, in Siria e in Turchia dove milioni di bambini sono senza casa a causa del devastante terremoto del febbraio scorso, nella Foresta Amazzonica del Perù tra gli alunni del Collegio di Santa Clotilde.
Grazie al racconto di padre Vittorio Farronato, missionario comboniano in Repubblica Democratica del Congo, ci si immerge nella vita quotidiana dei bambini di Yanonge, un villaggio sulle sponde del grande fiume Congo.
L’Intervista impossibile dà la parola al Centro Kay Chal, nella periferia di Port-au-Prince, la capitale di Haiti, luogo legato al nome di suor Luisa Dell’Orto, missionaria delle Piccole Sorelle del Vangelo di Charles de Foucauld, uccisa il 25 giugno scorso in un agguato, proprio mentre si recava dai suoi ragazzi. Il Centro, grazie all’impegno di suor Luisa, accoglieva ogni giorno bambini e adolescenti desiderosi di studiare e costruirsi un futuro.
In vista della festa liturgica dell’Ascensione – che si celebra domenica prossima, 21 maggio – viene presentato il luogo di Gerusalemme che la tradizione identifica come quello da cui Gesù fu assunto al Cielo: oggi è una moschea, ma molto particolare.
Come ogni numero, anche stavolta i fumetti presentano la biografia di un santo: è il turno di santa Rita da Cascia, chiamata la “margherita di Dio”, che da oltre sei secoli continua ad essere venerata poiché con la sua preghiera ha risolto situazioni che sembravano impossibili.
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